2015-03-09 08:03:00

Is: decapitazioni in Libia. Distrutte altre antichità in Iraq


Orrore e shock in Libia, dove i miliziani jihadisti affiliati allo Stato Islamico hanno decapitato otto delle undici guardie uccise nell’attacco ad un campo petrolifero. Nella stessa azione, rapiti nove lavoratori, tutti stranieri. E nelle aree del califfato in Iraq è ancora furia iconoclasta contro i siti archeologici assiri. Distrutta e saccheggiata l’antica città di Dur Sarrukin, l'odierna Khorsabad. Il servizio di Marco Guerra:

L’assalto al campo petrolifero libico di Al Ghani è avvenuto venerdì scorso, ma solo ieri è emersa l’efferatezza con cui è stata compiuta l’azione. Otto delle undici guardie dell’impianto sono state decapitate e sono stati presi in ostaggio nove dipendenti tutti stranieri, fra cui due europei, un austriaco e un ceco. L’attacco non è stato rivendicato ma in tanti puntano il dito contro elementi affiliati dello Stato islamico di Sirte. E nonostante le informazioni restino controverse, fonti libiche confermano infatti che Sirte - come da tempo  il 'califfato' di Derna - è ormai in mano al sedicente Stato islamico.  E nelle aree controllate dall’Is in Iraq continua la distruzione di antichi siti assiri. Ieri è toccato all’area archeologica di Khorsabad, a 20 chilometri a nord di Mosul. Secondo testimoni locali, i miliziani jihadisti hanno rubato gran parte delle antichità  e hanno fatto saltare in aria quel poco che hanno lasciato. Si tratta del quarto colpo inferto dal califfato alla storia irachena, dopo gli attacchi a Nimrud, Hatra e al museo archeologico di Mosul. Intanto non si fermano i raid della coalizione internazionale: 30 miliziani sono morti nel bombardamento di una raffineria nelle mani dell’Is.

 








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