“Il vescovo del Vicariato apostolico del Chaco Paraguayo, i religiosi, le religiose, i seminaristi e gli operatori pastorali, riuniti nell’Assemblea missionaria ordinaria, manifestano la loro preoccupazione riguardo al Cerro León, situato nella regione nord-orientale di Alto Paraguay”: questo l’inizio di un comunicato diffuso in questi giorni dal Vicariato apostolico e ripreso dall’agenzia Ans.
Terre non pignorabili, “patrimonio dell’umanità”
La nota, firmata da mons. Gabriel Escobar Ayala, SDB,
elenca tutti gli articoli e gli accordi, costituzionali e internazionali, che proteggono
i territori appartenenti ai gruppi indigeni e che sono stati dichiarati dall’Unesco
“patrimonio dell’umanità”. Oggi, attraverso un disegno di legge, si vuole dimenticare
che quelle terre “saranno non pignorabili, indivisibili, non trasferibili, imprescrittibili,
non suscettibili di garantire obblighi contrattuali, né di essere affittate”.
No a leggi contro diritto alla vita e biodiversità
“Esprimiamo, come Chiesa particolare e membri attivi
della società civile – prosegue il comunicato - il nostro ripudio di qualsiasi abuso
contro le leggi che garantiscono il diritto alla vita, la conservazione della biodiversità
e dei suoi abitanti, i Totobiegosodes della foresta, padroni di questa terra. Ci uniamo
a tutta la società paraguayana e alle popolazioni native nella denuncia di questo
abuso e a difesa di queste terre dei popoli indigeni”. Quindi, il Vicariato apostolico
ribadisce il proprio impegno, e quello di tutti i missionari e le missionarie impegnati,
ad “accompagnare il processo di risveglio della coscienza critica, per la corretta
comprensione della legge e dei progetti di legge che riguardano il diritto degli indigeni
al possesso legittimo delle terre”.
Tutelare emblema ecologico del Paese
“Esortiamo le autorità dipartimentali e municipali
– si legge ancora nel comunicato - a prendere posizioni chiare davanti a questo progetto
di oltraggio alla natura, alla biodiversità e all’habitat delle popolazioni della
foresta che vivono volontariamente in isolamento. Infine, la Chiesa di Chaco Paraguayo
si dice solidale “con tutta la cittadinanza paraguaiana e nativa nella difesa e protezione
del nostro Cerro León, come segno ed emblema ecologico della regione nordorientale
di Alto Paraguay”.
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