2015-03-06 07:52:00

Spagna: a Madrid, Giornata sull’insegnamento cattolico


“Crescere ed educare”: ha questo tema la 30.ma Giornata diocesana dell’insegnamento promossa a Madrid dalla Conferenza episcopale locale per domani, sabato 7 marzo. L’evento vuole celebrare il 50.mo anniversario della Gravissimum Educationis, la dichiarazione del Concilio Vaticano II sull'educazione cristiana. In vista dell’avvenimento, mons. Carlos Osoro, arcivescovo di Madrid, ha diffuso un messaggio in cui ribadisce l’importanza dell’insegnamento cattolico.

L’evangelizzazione va accompagnata all’educazione
Partendo dal principio che la missione evangelizzatrice ecclesiale deve essere accompagnata da “un obiettivo educativo”, mons. Osoro ricorda che la Chiesa “è stata presente nella scuola sin dai suoi inizi, per offrire ai giovani una formazione integrale che li aiuti ad inserirsi nella società e a dare un senso alla loro vita”. Tuttavia, sottolinea il presule, a cinquant’anni dal Concilio, il panorama educativo è molto cambiato, e sono quindi diversi gli aspetti da considerare. In particolare, mons. Osoro ne indica tre.

Formare i giovani con esempi e testimonianze credibili e coerenti
Il primo riguarda il difficile contesto sociale attuale: “Le famiglie – spiega il presule – si trovano immerse in una dinamica accelerata di cambiamenti sociali e ciò le porta a sentirsi disorientate nell’educare i figli”. Non solo: l’arcivescovo di Madrid evidenzia che oggi sono molti gli ambiti a cui i ragazzi fanno riferimento per l’apprendimento, come Internet ed i social network. Di fronte a tali contesti critici, però, - è l’esortazione del presule – “non ci si può rassegnare per lasciarsi trascinare dal pensiero dominante”. Piuttosto, la Chiesa deve ribadire l’autentica finalità dell’educazione, ovvero la formazione integrale della persona, affinché quest’ultima possa “vivere in pienezza e portare il suo contributo al bene comune della società”. Tale educazione, sottolinea ancora il presule, deve essere offerta soprattutto attraverso “esempi e testimonianze credibili e coerenti”.

Promuovere il dialogo interreligioso e con i non credenti
In secondo luogo, mons. Osoro evidenzia che “in un mondo sempre più globalizzato”, l’educazione scolastica deve aiutare i giovani a “comprendere la crescente complessità dei fenomeni mondiali ed a vincere il sentimento di incertezza che essi suscitano”. Da qui, aggiunge il presule, deriva l’importanza del dialogo e del confronto tra i cattolici, i non credenti e i seguaci di altre religioni. Per questo, “molte scuole cattoliche sono frequentate da alunni non cristiani e non credenti”, così che – come ribadito spesso da Papa Francesco - si possa promuovere “il diritto di tutti all’accesso al sapere ed alla conoscenza”.

Il sapere deve dare un senso alla vita
In terzo luogo, l’arcivescovo di Madrid ribadisce che “l’educazione scolastica cattolica non può ridursi alla mera trasmissione di conoscenza”, bensì deve “coltivare negli alunni quelle facoltà e capacità che permettano loro di affrontare le domande sul significato della vita, aiutandoli a dare una risposta che sia un’adesione libera e ragionata alla Parola di Dio”. Infine, mons. Osoro conclude il suo messaggio con l’auspicio che la Giornata diocesana dell’insegnamento “accresca negli educatori l’interesse e l’impegno per una vera formazione integrale dei giovani”.

Focus sull’ora di religione
Promossa dalla Delegazione episcopale per l’insegnamento, la Giornata avrà inizio intorno alle 11.45 con il discorso inaugurale di mons. Osoro. Seguiranno altri relatori ed altri temi, tra i quali quello dell’ora di religione, al centro di un dibattito politico particolarmente acceso in Spagna sul fatto se essa debba essere obbligatoria o facoltativa. (I.P.)








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