2015-03-03 14:00:00

Germania: Plenaria dei vescovi su razzismo e sfida digitale


La famiglia come centro dell’evangelizzazione, il crescente razzismo e la sfida dell’accoglienza, l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione della nuova comunicazione e dei social network nella Chiesa: sono stati questi i principali temi in discussione all’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), svoltasi ad Hildesheim.Alla conferenza stampa conclusiva — della quale l’agenzia Sir ha diffuso un’ampia sintesi ripresa dall’Osservatore Romano — il presidente della conferenza episcopale, cardinale Reinhard Marx, ha ripercorso i lavori ricordando anche l’analisi effettuata sulle situazioni di crisi mondiale, con riferimento particolare alle minacce provenienti dal cosiddetto Stato islamico e alla guerra in Ucraina.

In primo piano la famiglia in vista del prossimo Sinodo dei vescovi
Si è partiti dalla riflessione sulla famiglia, in vista del Sinodo dei vescovi del prossimo ottobre, prendendo spunto dal nuovo questionario sottoposto ai fedeli di tutto il mondo. “Abbiamo inizialmente rivolto uno sguardo all’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi dell’ottobre scorso. Dai risultati, divenuti lineamenta per il nuovo confronto, e dai quali si è generato il nuovo questionario, risulta fondamentale che la famiglia ritorni a essere il soggetto vitale dell’evangelizzazione”, ha detto l’arcivescovo di Monaco-Frisinga.

Il tema dell’immigrazione
Altro tema importante affrontato dalla plenaria quello dell’approccio all’immigrazione e della formazione sacerdotale per l’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, anche in considerazione di fenomeni xenofobi come Pegida, movimento di piazza contro l'islamizzazione nato a Dresda. Mons. Koch, come vescovo della città tedesca ha lamentato il crescente razzismo in Germania: “Chi incita contro i rifugiati, gli stranieri, gli immigrati e le persone di colore, ha la Chiesa contro”, ha detto. E riferendosi alle sue manifestazioni razziste, ha riferito che Pegida, pur tra problemi organizzativi, prosegue nel suo “radicalismo di destra in parole e stile”. Secondo il presule, la rielezione del suo fondatore Lutz Bachmann, dopo le dimissioni per una foto con baffi e acconciatura in stile Adolf Hitler, “fa temere che la democrazia rappresentativa sia in crisi di legittimità».

Il diritto-dovere della Chiesa di assistere i richiedenti asilo
Sulla questione del diritto all’azione caritativa e di protezione da parte delle comunità ecclesiali locali, i vescovi hanno preso una posizione molto chiara: la Chiesa non rivendica alcun diritto speciale per se stessa, ma se le comunità cristiane ospitano i richiedenti asilo, questo accade in casi specifici, e le discrezionalità di legge e regolamentari debbono essere vagliate per evitare disagio umanitario o addirittura il rischio di violazioni dei diritti umani dopo le fughe dai Paesi di origine. Resta ineludibile — è stato sottolineato — la ricerca della soluzione in collaborazione con le autorità statali. La Chiesa tedesca ha poi varato il primo “Premio cattolico contro la xenofobia e il razzismo», occasione per illustrare l’azione ecclesiale in Germania su questa materia”.

La sfida digitale
Nella sua sintesi dei lavori il cardinal Marx ha più volte sottolineato l'importanza per la Chiesa, non solo quella tedesca, di accogliere la sfida della nuova comunicazione, che attraverso l'uso dei social network può aprire nuove strade di evangelizzazione. La giornata di studio che i vescovi hanno dedicato ad approfondire i temi della pastorale, della teologia e dell'approccio coi fedeli attraverso i media sul web ha dato due indicazioni: da un lato, la Chiesa tedesca vuole stare al passo coi tempi e studia i mezzi migliori per riuscirci. Di qui l’esigenza che la Chiesa “si metta senza indugi a usare i social media e non abbia paura della comunicazione digitale". (L.Z.)








All the contents on this site are copyrighted ©.