2015-03-02 13:45:00

Il calcio italiano a rischio crack finanziario? Cinesi e arabi in arrivo


Il calcio italiano registra bilanci con molti debiti e pochi utili. Tra le squadre più virtuose il Napoli e la Lazio. Molte società sono in mano a capitali stranieri, in particolare orientali e arabi, dopo l'Inter ora interessati al Milan. Il 19 marzo il Parma potrebbe fallire con problemi per la regolarità sportiva della serie A. Il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, intanto, si è detto ottimista sulla possibilità di salvare il Parma, la società perde poco meno di 14 milioni di euro, cifra superiore ad un terzo del capitale sociale, e garantire la regolarità del campionato di serie A.

"Le istituzioni del calcio, spiega Carlo Nesti, giornalista e scrittore, potrebbero intervenire per pagare i giocatori fino alla fine del campionato, in modo che gli stessi giocatori non snobbino le partite e il campionato sia regolare". "Capiamo, però, spiega Nesti, come ormai sia finito il 'sistema italiano' di gestire il calcio, gravato da una pressione fiscale esagerata, pari al 50%. Sistema che era un mix di mecenatismo patriarcale, con gli Agnelli, Moratti, Berlusconi, di incassi tv pari al 51% dei ricavi e ingaggi per i calciatori al 70% delle uscite complessive". "Ora, dopo le rose ridotte e la valorizzazione dei vivai giovanili, servono altre riforme nel calcio. Come gli stadi delle società. Ma quando e come?", visto che sugli statdi di proprietà nascono spesso operazioni edilizie di privati e imprenditori che nulla hanno a che fare con il calcio e lo sport.

"C'è però il rischio, prosegue Nesti, di una frattura tra tifosi e dirigenti, con i tifosi restii a capire le logiche del risparmio dei presidenti di club e dirigenti esposti al ricatto del tifo, che per timore di violenze, sono portati ad indebitarsi con l'acquisto ad effetto". 

Con noi, l'editorialista Carlo Nesti e don Leonardo Biancalani, nostro opinionista. 








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