2015-03-01 19:38:00

Manifestazione a Mosca contro Putin e per ricordare Nemtsov


Grande manifestazione di piazza dell’opposizione oggi a Mosca, per protestare contro il presidente russo Vladimir Putin. Avrebbe dovuto guidare il corteo Boris Nemtsov, da sempre contestatore delle politiche del Cremlino, soprattutto quelle adottate nella crisi ucraina, ucciso nella notte tra venerdì e sabato nel centro della capitale. Manifestazioni si sono tenute in tutto il Paese. Le indagini della polizia vanno avanti tra mille difficoltà. Ce ne riferisce Giuseppe D’Amato:

Una fiumana di gente ha invaso il centro di Mosca. Tanti i fiori e i manifesti. “Gli eroi non muoiono”, “Quelle pallottole sono per ognuno di noi”, “E’ morto per il nostro futuro”, vi era scritto su alcuni cartelli. Ovunque bandiere tricolori russe, ma anche alcuni vessilli ucraini e tatari di Crimea. Tantissime anche le foto listate a lutto di Boris Nemtsov. Il marciapiede, dove è caduto il capo dell’opposizione liberale sotto i colpi del killer, è stato trasformato in un tappeto di fiori. Tutti i maggiori responsabili delle composite opposizioni erano presenti. Tra loro anche l’ex premier Kasianov. Analoghi cortei si sono tenuti a San Pietroburgo, Kaliningrad, Voronezh, Nizhnyj Novgorod. Le indagini, nel frattempo, proseguono. Si visionano filmati e si interrogano testimoni. E’ stata offerta una taglia di 3 milioni di rubli, circa 48mila euro, per informazioni cruciali. La fidanzata ucraina di Nemtsov è ancora a Mosca sotto stretta sorveglianza. Presto dovrebbe essere pubblicato un identikit. L’automobile bianca su cui è fuggito l’assassino non è ancora stata ritrovata.

 

Questo grave episodio sembra avere tutti i connotati dell’attentato politico, ma non viene ignorata dagli inquirenti neppure la pista del radicalsmo islamico, essendo Nemstov un ebreo praticante. A guidare l'inchiesta è lo stesso Putin che promette di assicurare i colpevoli alla giustizia, mentre l'asassinio ha suscitato reazioni in tutto il mondo, come quella del segretario generale dell'Onu, Ban-ki-moon. Sull'accaduto Giancarlo La Vella ha intervistato Fulvio Scaglione, direttore del sito www.famigliacristiana.it:

R. - È un episodio che ricorda, per molti versi, quello compiuto qualche anno fa ai danni della Politkovskaja, la famosa giornalista che si occupava di Cecenia, anche lì con contorni molto forti nei confronti del Cremlino. Questo per dire che si tratta di un episodio che si presta ad una duplice lettura: può essere letto come un ulteriore attentato alla libertà d’espressione, di opposizione politica nei confronti del Cremlino, e in questo caso in particolare della politica del Cremlino nei confronti dell’Ucraina. E può anche essere letto, però, come una provocazione nei confronti del Cremlino, perché certamente uccidere il leader dell’opposizione, alla vigilia di una manifestazione dell’opposizione di cui Nemtsov sarebbe stato protagonista, è un pazzesco errore politico. Indubbiamente, nell’uno e nell’altro caso, è un omicidio politico e bisogna purtroppo rilevare che la politica russa di questi fatti è fin troppo ricca negli ultimi anni. Questo, comunque, è un elemento di forte critica nei confronti di Putin e del Cremlino stesso.

D. - Il presidente dell’Ucraina Poroshenko ha definito Nemtsov un importante ponte tra Mosca e Kiev, un personaggio che viene a mancare proprio mentre si cerca di riannodare i rapporti tra i due Paesi …

R. - Su questo ho qualche dubbio, perché il peso specifico di Nemtsov nella politica russa era molto scarso. Il valore dell’opposizione di Nemtsov era soprattutto simbolico: faceva vedere che l’unanimismo preteso da Putin in realtà non c’era, però le conseguenze pratiche dell’azione politica di Nemtsov sulla politica russa erano molto scarse.

D. - E ora il momento delle indagini di cui il presidente Putin ha assunto personalmente il controllo. C’è la speranza che vengano eseguite in tempi brevi?

R. - Io non ho molta fiducia, non tanto sui tempi, ma sui risultati di queste indagini. Questo omicidio cade in un ben determinato clima politico. 








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