2015-02-28 08:26:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella seconda domenica di Quaresima la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù conduce con sé su un alto monte Pietro, Giacomo e Giovanni e viene trasfigurato davanti a loro. Appaiono con lui anche Elia e Mosè. Quindi da una nube che li avvolge esce una voce:

«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

Se il deserto, il luogo della tentazione, è il punto di partenza della Quaresima, il suo punto di arrivo è la Trasfigurazione, è la Pasqua. E’ ciò che il Vangelo di questa domenica ci annuncia con gioia: esso ricapitola tutta la storia dell’umanità, come storia di salvezza. Dio ha creato l’uomo e lo ha rivestito delle sue vesti di bellezza, di gloria, di luce, di vita. Dio è l’amante dell’uomo, dell’uomo che vive in pienezza. Ma l’uomo non si è fidato della parola di Dio, si è lasciato traviare dall’accusatore, dal demonio, ed ha peccato. Ora Dio, nel rispetto della libertà dell’uomo, mette in atto un disegno di amore: la storia dell’uomo, con tutte le sue contraddizioni e limiti, diventa “storia di salvezza”. Ecco con Gesù, sul monte, Elia e Mosé, proprio i garanti della fedeltà di Dio al suo disegno d’amore: i quarant’anni del popolo d’Israele nel deserto sono riassunti in questi quaranta giorni di Gesù nel deserto, per prepararsi alla sua missione: liberare ogni uomo dalla schiavitù – dai nostri deserti, dalle nostre solitudini, dai nostri fallimenti e peccati – per introdurlo nella libertà eterna del Cielo. La Liturgia ci invita oggi ad alzare gli occhi al Cielo, per ritrovare il disegno d’amore che Dio ha pensato per noi, per accoglierlo con fiducia, per unirci a Cristo nel combattimento contro il principe di questo mondo. Ascoltando l’amato del Padre – come ci dice la voce che parla dalla nube – diveniamo anche noi una cosa sola con Cristo, partecipi della sua teofania: diventiamo “familiari di Dio” (Ef 2,19), sotto la stessa “tenda”, la stessa “capanna”.








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