2015-02-27 16:45:00

Argentina e Venezuela verso il voto. Lotta alla politica della corruzione


Economie in crisi e instabilità politica sembrano caratterizzare due Paesi latino americani tra i più ricchi, per risorse naturali, del Sud America. Sullo sfondo della crisi una corruzione radicata nella gestione pubblica dello Stato. 

Per Jorge MIlia, giornalista e scrittore argentino, "la situazione in Argentina è piuttosto difficile, complicata dalla morte del procuratore Nisman che per l'attentato del 1994 all'Associazione ebraica argentina, AMIA, che provocò 87 vittime, stava per denunciare al Congresso argentino il presidente e il ministro degli Esteri del Paese per presunte coperture offerte all'Iran, che secondo le indagini dello stesso Nisman sarebbe responsabile dell'attentato".

"Oggi, il governo guarda con preoccupazione alle elezioni presidenziali dell'autunno prossimo. Il presidente Kirchner, spiega Milia, non ha ancora scelto ufficialmente il suo successore e i sondaggi di opinione, in vista delle elezioni presidenziali dell'autunno prossimo, non sembrano favorevoli all'attuale gruppo dirigente argentino". 

"Il Venezuela, afferma Lucia Capuzzi, giornalista, esperta di politica estera, sta vivendo una crisi politica profondissima causata anche ad una crisi economica fortissima. Il prezzo del petrolio è più che dimezzato e questo ha messo in forte difficoltà il governo che aveva basato il suo sistema di sussidi interamente sui proventi su questa risorsa. Nei supermercati mancano molti generi alimentari, le medicine scarseggiano. Tutto questo crea un forte malessere nella gente".

"Da una parte, abbiamo l’opposizione che è divisa tra un’ala più radicale, legata al sindaco di Caracas Antonio Ledezma, che vuole le dimissioni di Maduro anche attraverso la protesta di piazza. La parte moderata, legata a Henrique Capriles che è stato lo sfidante di Maduro alle presidenziali, si propone invece di battere il governo alle legislative di luglio. L’atteggiamento repressivo del governo sta favorendo però la parte più radicale dell’opposizione. Da una parte,  quindi, abbiamo una spaccatura dell’opposizione e dall’altra un governo in fortissima difficoltà, in calo di popolarità, che ha terrore di perdere le legislative di luglio".

 








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