2015-02-26 08:22:00

Croazia: veglia di preghiera per la pace e la vita


Difendere la pace e la vita in Croazia e nel mondo intero: questa l’intenzione orante al centro della veglia di preghiera in programma da ieri al 28 febbraio nella Cappella del Corpus Domini di Zagabria. A promuovere l’iniziativa è il Consiglio per i laici dei vescovi croati che proprio in questi giorni si è riunito in assemblea. Al centro dei lavori – riferisce una nota della Conferenza episcopale croata – anche la creazione di una rete nazionale di preghiera che raccolga più comunità possibili, così da avviare un’orazione permanente per la conversione del Paese.

Ribadita l’importanza della pastorale per disabili
I partecipanti all’incontro hanno riflettuto anche sulla necessità, sempre più attuale, di “spiegare e difendere i valori fondamentali della società - quali la vita, la famiglia, il matrimonio tra uomo e donna, il valore del lavoro umano, il bene comune, la verità - in modo chiaro e comprensibile per tutti, attraverso argomenti scientifici che spesso l’opinione pubblica considera come gli unici validi”. La seconda parte dell’assemblea, quindi, è stata dedicata all’audizione della Sotto-commissione episcopale per le persone con disabilità: in particolare, è stato ribadito il bisogno di aumentare l’impegno nella pastorale dei portatori di handicap, dato il loro numero crescente nel Paese. Per questo – si legge ancora nella nota – è importante promuovere la formazione dei sacerdoti e dei fedeli sull’argomento, ad esempio attraverso la diffusione di appositi depliant informativi che risveglino l’attenzione delle persone sul problema della disabilità.

Impegno dei vescovi contro la tratta
Da segnalare, inoltre, che sempre in questi giorni si è svolta la riunione del Consiglio permanente della Conferenza episcopale croata con i Superiori religiosi del Paese: l’incontro è stato dedicato, in particolare, alla lotta contro il traffico di esseri umani e la schiavitù, una piaga che – riferisce una nota dei vescovi – “in Croazia colpisce circa 15mila persone”. Per questo, si sta lavorando ad un progetto che porti le comunità religiose del Paese impegnate in questo campo a “fare rete” per aiutare le vittime della tratta. (I.P.)








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