2015-02-26 14:43:00

Comitato "Sì alla famiglia": diritti unioni civili già tutelati


L’istituzione del Registro delle Unioni Civili a Roma è un “atto di propaganda” dal “valore politico e ideologico”. Il quotidiano “Avvenire” risponde così ad una lettera del sindaco Marino che rigettando l’accusa di equiparare unioni civili e matrimonio difende il Registro grazie al quale – spiega - le coppie iscritte potranno beneficare di uguali diritti quali l’assistenza sanitaria e il subentro nei contratti di affitto. Tuttavia secondo il quotidiano della Cei tali diritti sono già tutelati in Italia. Lo conferma al microfono di Paolo Ondarza  anche l’avvocato Giancarlo Cerrelli, segretario del Comitato “Sì alla Famiglia”:

R. – Il legislatore - e quando non lo ha fatto il legislatore lo hanno fatto le corti, anche la Corte Costituzionale - ha esteso la maggior parte dei diritti alle coppie di conviventi, anche di uguale sesso.

D. – Il Comitato “Sì alla famiglia” ha fatto una ricognizione delle leggi che già tutelano i diritti delle coppie di fatto e anche di quelle sentenze che, durante gli anni, hanno affrontato questa materia, presentando un testo unico che organicamente dà maggiore forza a queste sentenze proprio per evitare che si crei una nuova forma di unione paramatrimoniale, che andrebbe – secondo voi - ad indebolire il matrimonio…

R. - Si è pensato di fare questo testo unico proprio perché si possa, in qualche modo, avere una legge che attui questi diritti già previsti.

D. – Marino cita, in particolare, l’assistenza del partner in ospedale o il subentro nei contratti di affitto in caso di morte di uno dei due partner: tutti diritti che, voi rispondete, già esistono. Eppure, anche nell’opinione comune, questa coscienza non si ha: molti rispondono dicendo che oggi c’è uno squilibrio, c’è una disparità, una discriminazione nei confronti delle coppie di fatto e delle unioni civili…

R. – Questo dipende da una pubblicità e da una propaganda ideologica fortemente presente, proposta da alcuni mezzi di comunicazione, che fanno credere quello che non è vero. La volontà finale è quella di arrivare al matrimonio omosessuale e se si arriva al matrimonio omosessuale – in realtà il Ddl Cirinnà non è altro che un paramatrimonio – il passo sarà molto breve, come è successo in Austria, per il riconoscimento pieno dell’adozione da parte di coppie omosessuali.

D. – Abbiamo citato in particolare due diritti, quello dell’assistenza in ospedale e quello del contratto d’affitto: posso chiederle brevemente di far un riferimento agli altri diritti che, voi dite, già sono difesi e tutelati in Italia…

R. – Il diritto, per esempio, della visita ai detenuti; la disponibilità di accesso ai dati contenuti nella cartella clinica. Vi sono poi delle disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione, per il coordinamento anche dei permessi per i lavoratori. Vi è poi una disciplina anche sui consultori familiari…

D. – E che dire della reversibilità della pensione, altro nodo spesso contestato?

R. – La reversibilità della pensione non è prevista per le unioni civili, come non è prevista l’adozione e come non è prevista la quota di successione legittima. Ma perché questo? Perché il matrimonio deve avere – ed è giusto che abbia, proprio per la funzione sociale che ha – dei diritti specifici. Altre formazioni sociali non possono assolutamente essere equiparate alla famiglia, fondata sul matrimonio, così come prevista dall’art. 29 della Costituzione. Si fa una ingiustizia se si trattano situazioni differenti in modo simile.

D. – Questo proprio per non discriminare nessuno…

R. – Certo ed è bene sottolinearlo, perché trattare situazioni differenti in modo analogo vuol dire fare delle discriminazioni e fare delle ingiustizie.

D. – E penalizzare chi deve godere di un determinato diritto…

R. – Certamente, certamente.

D. – Avv. Cerrrelli, per chi volesse approfondire tutti i punti della questione, che qui per ovvie ragioni di tempo non possiamo elencare: il Comitato “Sì alla famiglia” ha redatto questo testo unico, dove è consultabile?

R. – E’ consultabile al sito www.siallafamiglia.it. Questo testo unico è stato già depositato in Parlamento e si potrà seguire l’iter direttamente sul nostro sito.








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