2015-02-25 14:25:00

Chiesa nordirlandese: libertà di coscienza diritto fondamentale


Gratitudine per avere avuto “l’opportunità di discutere con i nostri legislatori, nella calma e nel rispetto, su come trovare un accordo ragionevole per i credenti quando sorgono conflitti tra leggi che riguardano la fornitura di servizi e beni e libertà di coscienza” . Con queste parole, mons. Noel Treanor, vescovo di Down Connor ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro avuto ieri a Belfast da una delegazione del Consiglio cattolico nord-irlandese per gli affari sociali, con membri del Partito democratico unionista (Dup) e del Partito socialdemocratico (Sdlp).

Una legge per garantire libertà di coscienza
Al centro del colloquio l’emendamento presentato lo scorso dicembre da un deputato all’Assemblea legislativa nord-irlandese all’Equality Act, la legge contro le discriminazioni varata nel Regno Unito nel 2006, per garantire la libertà di coscienza. Un emendamento sostenuto dalla Chiesa in quanto permetterebbe di conciliare due diritti altrettanto fondamentali: quello delle minoranze a non essere discriminate e quello delle organizzazioni confessionali a restare fedeli al proprio credo. “Così com’è - ha dichiarato mons. Treanor - l’attuale legislazione ha conseguenze ingiuste e sproporzionate su coloro che professano un credo religioso”, mentre è necessario trovare il modo per riconoscere “la libertà di coscienza e di religione come un diritto umano fondamentale e base di una società pluralista”.

Una legge che crea nuove discriminazioni
La legge anti-discriminazioni ha infatti creato non pochi problemi in questi anni nel Regno Unito. È il caso delle agenzie per le adozioni cattoliche britanniche costrette a scegliere tra l’adeguarsi alle nuove disposizioni che hanno aperto all'adozione da parte di coppie omosessuali e la chiusura. Un fatto “inaccettabile” per mons. Treanor perché crea nuove discriminazioni. Se non è tollerabile nessun tipo di discriminazione verso qualsiasi categoria di persone, allo stesso modo, ha sottolineato il vescovo , “i rappresentanti pubblici hanno il dovere di garantire che non siano tollerate nenche discriminazioni verso chi ha le sue legittime opinioni religiose”. (A cura di Lisa Zengarini)








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