2015-02-19 06:47:00

Europa: appello Commissioni Giustizia e Pace contro nazionalismi


Un vibrante appello contro i nazionalismi e le esclusioni politiche e sociali: a lanciarlo è la Conferenza delle 31 Commissioni giustizia e pace d’Europa in una nota in cui chiede “ai dirigenti politici di ogni livello ed agli attori della società civile di manifestare una reazione ferma alla crescita del razzismo e della xenofobia nel continente”. “Si tratta di garantire il rispetto dei diritti di ogni individuo e di trovare l’unità nella diversità per una società veramente umana”, afferma la nota. Quindi, si riconosce come “legittima” la rivendicazione dell’autonomia nazionale di alcuni partiti politici, purché essa sia “perseguita in maniera democratica e non violenta, nel pieno rispetto degli altri”.

Tutelare le minoranze. No a slogan nazionalisti semplicistici
“Le nazioni, le culture e le minoranze presenti in ogni Stato – prosegue il documento congiunto – hanno il diritto di essere rispettate”, anche se si è “fieri della nostra comunità locale”, “della nostra lingua o della nostra cultura nazionale”. Di qui, la messa in guardia delle Chiese europee contro chi cerca “il potere e la popolarità grazie a programmi politici semplicistici e slogan che lanciano un’idea di prosperità e sicurezza legata a misure nazionalistiche unilaterali, a scapito di altri popoli”. Partiti e schieramenti che usano tali mezzi ed a cui “alcuni mass-media fanno da cassa di risonanza”, spiegano le Commissioni, mettono in atto “un paradigma di esclusione che aggrava la situazione”.

Ingiustizia ed emarginazione non creano pace
“Il nazionalismo dell’esclusione – così lo definisce la nota – è contrario alla dignità umana, rappresenta la negazione della giustizia e minaccia la coesione sociale a livello nazionale ed europeo”. Per questo, Giustizia e pace esorta ad opporsi al nazionalismo, anche in forza di quel “rispetto della dignità umana che deriva dal credere in Cristo e nella creazione dell’uomo fatto a Sua immagine e somiglianza”. “Ingiustizia ed emarginazione di una parte della società – sottolineano ancora le Chiese d’Europa - non creeranno mai le condizioni di una comunità pacifica”.

Chiudere frontiere ai migranti è disumano
Poi, il documento si sofferma sulla migrazione, definendola “il fondamento dell’esistenza umana”: “Ignorare questa realtà e tentare di chiudere ermeticamente le frontiere ai flussi di migranti – prosegue la nota – è irrealistico e disumano”. Sono altre, invece, le soluzioni da valutare a livello sia nazionale che internazionale: “condividere, nel contesto europeo, la responsabilità dell’accoglienza dei rifugiati in difficoltà; contribuire alla definizione, nell’ambito del diritto internazionale, di una risoluzione pacifica dei conflitti; rilanciare l’aiuto allo sviluppo per dare alle persone la possibilità di scegliere se restare o meno nei loro Paesi d’origine; integrare gli stranieri nelle comunità”. Tanto più che – sottolineano le Commissioni – senza le migrazioni, gli europei sarebbero incapaci di portare avanti alcuni servizi sociali, come ad esempio la cura delle persone anziane.

Razzismo e xenofobia sono inaccettabili moralmente e legalmente
Quindi, pur ribadendo che “l’Unione europea si è resa responsabile della crisi economica attuale, delle disuguaglianze sociali e della disoccupazione”, la nota sottolinea che essa tuttavia “resta uno strumento per il mantenimento della pace e la risoluzione dei conflitti nel continente”. “La guerra tra le nazioni – infatti – è la peggiore delle cose e la violenza razzista e xenofoba, nelle parole e negli atti, è inaccettabile dal punto di vista morale e legale; per questo deve essere condannata pubblicamente e sanzionata”. “La visione cristiana di una giustizia e di una pace universale – sottolinea inoltre la nota congiunta – richiama alla solidarietà ed al rispetto di tutti”, perché è proprio in un quadro “più ampio di bene comune universale che si possono difendere nel modo migliore gli interessi nazionali autentici”.

Valorizzare dignità umana, elemento essenziale dell’Europa
Infine, le Commissioni giustizia e pace fanno alcune raccomandazioni ai responsabili politici ed alla società d’Europa: attuare una politica economica e sociale che valorizzi il settore lavorativo; concepire politiche europee di migrazione che siano coerenti, con responsabilità condivise e capaci di contrastare tutte le forme di migrazione forzata; impegnarsi in favore dell’integrazione; promuovere la coesione sociale; contestare tutte le espressioni di retorica nazionalista, sia nella vita pubblica che in quella privata; rafforzare la democrazia, la solidarietà ed il rispetto della dignità umana attraverso l’educazione e l’esempio; valorizzare la dignità dell’uomo come “elemento essenziale del patrimonio comune europeo”. (A cura di Isabella Piro)








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