2015-02-18 11:57:00

No dei vescovi sudafricani alla tratta degli esseri umani


“Si stima che il traffico di esseri umani sia una delle maggiori imprese più redditizie al mondo, insieme alla droga e alle armi. Ed è in crescita in Africa, il Sudafrica è diventato un punto caldo particolare. Sulla nostra porta di casa vengono rapite delle persone, in un mondo che ha perso la paura di Dio e ogni percezione della sacralità della vita umana” afferma la Lettera pastorale della Southern Africa Catholic Bishop’s Conference (Sacbc) sul traffico degli esseri umani.

Il ricordo delle 200 ragazze rapite da Boko Haram
Il documento - riferisce l'agenzia Fides - è stato pubblicato in occasione della prima Giornata di preghiera e riflessione sulla tratta delle persone, celebrata l’8 febbraio, ricorrenza di Santa Josephine Bakhita, la religiosa sudanese che in tenera età era stata rapita dai mercati di schiavi. Nel loro messaggio i vescovi ricordano il dramma delle 200 ragazze rapite in Nigeria da Boko Haram e tutti coloro che operano a favore delle vittime di questa piaga, definita “uno scandalo terribile, un male abominevole, fonte di tante sofferenze”.

La Giornata ricordata con una processione a Soweto
La giornata contro la tratta è stata celebrata in Sudafrica con una processione, alla quale hanno partecipato più di mille persone, che è partita dalla parrocchia Regina Mundi di Soweto fino alla stazione di polizia di Maroka, dove è stato consegnato un documento nel quale si esprime la condanna della comunità locale nei confronti del traffico di esseri umani. La processione era guidata da suor Melanie O’Connor, responsabile dell’ufficio contro il traffico di esseri umani della Sacbc. Soweto è la township di Johannesburg dove di recente ci sono stati gravi incidenti tra sudafricani e immigrati. (R.P.)








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