2015-02-17 13:21:00

Papa riceve Guardia Costiera e loda soccorsi in mare


Il Papa ieri alle 19, ha incontrato a Casa Santa Marta, in Vaticano, una delegazione della Guardia Costiera italiana che gli ha portato la testimonianza del servizio svolto in mare per le difficili operazioni di soccorso di profughi e migranti. La delegazione era accompagnata dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi. Il Santo Padre, dopo aver ascoltato le “esperienze concrete, toccanti e impressionanti”, si è rivolto a loro manifestando la sua partecipazione e il suo apprezzamento per il servizio svolto con coraggio e dedizione a favore dei più poveri. L’incontro è durato circa 45 minuti. Intanto nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, con una capienza di 400 posti letto, sono quasi mille le persone ospitate: "la presenza dei terroristi del sedicente Stato Islamico sulle coste libiche non fermerà la nostra accoglienza nei confronti di chi fugge", spiega il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini al microfono di Massimiliano Menichetti:

R. – I migranti stanno arrivando; sono già arrivati. Quello che serve è l’accoglienza: anche fuori dalla Sicilia, le regioni del Nord devono aprire le loro porte. Questa risposta la deve dare l’Italia; non possiamo delegarla. E l’Europa deve smetterla di considerarci periferia e frontiera anche perché è inutile, non serve a nessuno; serve soltanto a creare sofferenza, a causare naufragi in mare, a contare morti e a provocare sofferenza in quei territori come Lampedusa che sono in prima linea. La fine di "Mare Nostrum" sovraespone moltissimo l’isola perché non c’è più un presidio a Sud in grado di poter raccogliere migliaia di persone insieme.

D. – Si prevedono centinaia di arrivi. Come sindaco, che cosa chiede alle istituzioni?

R. – Di governare questo processo piuttosto che stare a guardare impotenti la gente che muore. In questo caso specifico, ho chiesto di rimediare all’errore di avere cancellato "Mare Nostrum" senza pensare ad una soluzione alternativa, perché "Triton" - come tutti ormai hanno capito - non è assolutamente in grado di affrontare questa emergenza che è di tipo umanitario.

D. – Gli isolani come stanno vivendo questa situazione?

R. – Con la compostezza, con il coraggio che ci caratterizza. Ci sono stati morti che hanno chiaramente fatto ripiombare l’isola nel lutto. Mi chiedono se "Mare Nostrum" tornerà, se ci saranno le navi fuori dall’isola …

D. – Quant’è la capacità del centro che avete sull’isola?

R. – In questo momento è di 400 posti.

D. – E attualmente quante persone ci sono?

R. – In questo momento ce ne sono almeno 950; già ieri sono cominciati i ponti aerei e continueranno anche oggi. Dobbiamo cercare di mantenere fermo il principio che l’isola può essere un punto di primissimo soccorso, le persone devono defluire il più velocemente possibile per il bene di tutti; innanzitutto per poterli accogliere dignitosamente.

D.  – La presenza dei jihadisti del sedicente Stato islamico in Libia vi preoccupa?

R. – Cerchiamo di rimanere umani e razionali. I terroristi islamici hanno colpito Parigi, non dimentichiamo le Torri Gemelle … Sappiamo che chiunque può divenire obiettivo di queste azioni. Essere più vicini o più lontani non cambia nulla. Questo non cambierà sicuramente la nostra accoglienza.








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