2015-02-17 13:43:00

Abusi sessuali, Zollner: in alcuni paesi poca attenzione


"La benedizione del Santo Padre per noi significa moltissimo e lo ringraziamo per l'attenzione che ha voluto rivolgerci e per l'interesse che dimostra per il nostro lavoro e per quello di tutti coloro che s'impegnano nella lotta contro l'abuso sessuale di minori". Così, p. Hans Zollner sj, preside della facoltà di psicologia della Pontificia Università Gregoriana (Pug), commenta il messaggio di incoraggiamento che, in quanto presidente della struttura, ha ricevuto dal Papa in occasione della presentazione del nuovo volto del 'Centro per la protezione dei minori' (Centre for child protection - Ccp). Dopo una fase pilota di tre anni avviata a Monaco, il Centro si è infatti trasferito a Roma, presso la sede della Pug, per continuare la sua attività di prevenzione, formazione e ricerca nel settore del contrasto degli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili.

Un impegno a lunga scadenza

"Per la Chiesa universale quello di prevenire efficacemente gli abusi sessuali su minori è un grande obbiettivo che non può essere raggiunto rapidamente, ma è un compito in cui dobbiamo essere impegnati a lunga scadenza", spiega P. Zollner. "Penso che con il nostro programma di formazione possiamo fornire un aiuto a quei paesi dove c'è poca o nessuna attenzione a questo terrificante tema degli abusi, della negligenza emotiva e dell'abbandono. Tutte azioni che vedono come vittime minori o adulti vulnerabili". 

La collaborazione con la Commissione per la protezione dei minori

P. Zollner è mebro della Commissione pontificia per la protezione dei minori istituita da Papa Francesco nel marzo 2014. Può esserci una collaborazione fra questa e il Centro per la protezione dei minori? "Le possibilitò sono tante", spiega. "Infatti la Commissione pontificia assegnerà alcuni compiti a organizzazioni e istituzioni che lavorano anche nel campo psichiatrico. Per esempio per aiutare gli psichiatri a redigere delle valutazioni che possano essere comprese dagli avvocati e dai giudici dei tribunali ecclesiastici. Un altro settore in cui il Centro potrebbe collaborare con la Commissione è quello degli studi specifici sul tema della formazione dei formatori al sacerdozio e alla vita consacrata. In particolare le ricerche che riguardano la parte emotiva, psico-affettiva e psico-sessuale, nella formazione umana di tutti i seminaristi e tutti i religiosi maschili e femminili. E' un campo molto vasto perché non basta elaborare delle linee generali, ma queste vanno implementate nelle Chiese locali e adattate alle culture regionali".

Una nuova generazione di pastori

Un tema emerso nella prima plenaria della Commissione pontificia per la protezione dei minori è quello della 'accountability', cioè della rendicontabilità, della responsabilità dei vescovi. Alcuni di loro sono stati infatti accusati in passato di aver coperto o insabbiato dei casi di abuso commessi da chierici. Anche in questo settore - spiega p. Zollner - il Ccp potrà dare un contributo. "Certamente noi dobbiamo formare una nuova generazione di pastori che non si oppongono alle leggi civili, com'è successo, in passato, anche se in pochi casi". "Pastori che non solo seguano le norme del diritto canonico rispetto a questi casi di abusi ma che siano anche proattivi nel prendere misure di protezione dei minori e di creazione di spazi sicuri dentro le parrocchie, nelle scuole cattoliche, negli asili e negli orfanotrofi". "Lo ripeto - conclude il presidente del Centro per la protezione dei minori - è un lavoro a lunga scadenza. Ma per fortuna ci sono tante persone che vogliono collaborare a questo obiettivo e penso che dobbiamo approfittare di questo momento storico, con l'appoggio del Papa, per raggiungere persone che finora era un po' titubanti".   








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