I vescovi sudafricani sono “allarmati” dagli incidenti verificatisi in Parlamento il 13 febbraio durante il discorso sullo Stato della Nazione del Presidente Jacob Zuma. Nel corso della seduta, i membri del Partito di opposizione Economic Freedom Fighters (Eff) sono stati portati via con la forza dalla polizia, entrata in aula dopo che avevano interrotto l’intervento del Capo del Governo, per chiedergli chiarimenti sullo scandalo della ristrutturazione della sua residenza di campagna a Nkandla finanziata con soldi pubblici. Nella colluttazione sette membri dell'Eff sarebbero rimasti contusi.
Rispettare le prerogative del Parlamento
La vicenda ha suscitato vive polemiche in tutto il Paese. Dura anche la posizione
dei vescovi, che in una nota criticano sia la condotta scomposta dei membri dell’Eff,
sia l’intervento delle forze di sicurezza in aula: “Se i partiti politici hanno il
diritto e il dovere di chiedere conto dell’operato dell’Esecutivo, ci chiediamo se
il discorso sullo Stato della Nazione fosse l’occasione opportuna per farlo. Allo
stesso tempo riteniamo eccessiva la decisione dei commessi di chiamare subito le forze
di sicurezza”, un intervento che rappresenta “una seria violazione dell’autonomia
del Parlamento”. Con altrettanta fermezza i presuli sudafricani condannano anche la
schermatura dei cellulari dei parlamentari nell’aula: “È un diritto fondamentale di
ogni cittadino sudafricano sapere quello che sta accadendo in Parlamento – affermano
- e ogni tentativo di impedirlo è una violazione della Costituzione e delle prerogative
del Parlamento”.
Il Presidente Zuma faccia chiarezza
Infine, la nota si rivolge direttamente al Presidente Zuma richiamandolo al dovere
di dare risposte esaurienti al Parlamento e alla Nazione su come sono stati spesi
i soldi pubblici per la sua residenza di Nkandla. Anche il fatto che gli incidenti
in Parlamento abbiano oscurato il discorso del Presidente, rappresenta per i vescovi
“un disservizio alla democrazia e ai cittadini del Sudafrica. Vent’anni dopo l’introduzione
della democrazia, meritiamo di meglio”.
Il Presidente Zuma rieletto nel 2014 nonostante lo scandalo
Secondo il governo di Pretoria gli interventi di ristrutturazione e ampliamento nella
proprietà del Presidente sono stati fatti per ragioni di sicurezza. Ma guardando le
foto e le immagini satellitari si possono distinguere, oltre a case per parenti e
ospiti, un campo da calcio, una piattaforma per elicotteri, un recinto per il bestiame,
una piscina e un anfiteatro. Lo scandalo non ha impedito la rielezione di Zuma il
7 maggio 2014. (L.Z.)
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