2015-02-16 07:58:00

Libia: Egitto bombarda postazioni Is dopo uccisione copti


Sempre più critica la situazione in Libia, di fronte all’avanzata del sedicente Stato Islamico. Aerei dell'esercito egiziano hanno appena colpito obiettivi dell'Is nel Paese nordafricano, in risposta all'uccisione dei 21 cristiani copti egiziani da parte dei terroristi. Il servizio di Giada Aquilino:

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi lo aveva annunciato: il Cairo si riserva “il diritto di reagire”; l’università al-Azhar aveva parlato di “barbarie”. È quindi scattata in Libia la risposta militare egiziana alla decapitazione dei 21 cristiani copti rapiti a Capodanno dai jihadisti a Sirte, città ora nelle loro mani: ieri i miliziani avevano diffuso su internet il video dell’esecuzione. Dagli Stati Uniti, Barack Obama, ha affermato che le atrocità dell’Is non conoscono confini, sottolineando “l'urgente necessità per una soluzione politica al conflitto in Libia”. D’altra parte “la situazione a Tripoli è critica” e i miliziani dello Stato Islamico sono già “da un pezzo in città”, ha detto uno degli italiani evacuati dalla Libia e giunti nel porto di Augusta, in Sicilia. Le immagini diffuse dai miliziani contengono anche minacce contro l'Italia: “Ci avete visiti in Siria, ora siamo qui, a sud di Roma”, dichiara il portavoce dei terroristi. Il mondo politico italiano, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, sembra compattarsi sulla necessità di un intervento militare internazionale. “Raddoppiare gli sforzi diplomatici dell'Onu”, chiede il premier Matteo Renzi. Le preoccupazioni si sono moltiplicate quando ieri quattro uomini armati di kalashnikov, su un barchino, hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera che stava soccorrendo un'imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Intanto barconi carichi di migranti continuano ad arrivare dalla Libia; a Pozzallo, nel ragusano, tra i 280 soccorsi nel Canale di Sicilia, c’era un giovane centrafricano, con una ferita d’arma da fuoco: gli avrebbero sparato i trafficanti per costringerlo a salire su gommoni. 








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