2015-02-13 20:43:00

E' battaglia sulle riforme costituzionali. Renzi: no ai ricatti


Clima di grandissima tensione alla Camera dove si sta discutendo il disegno di legge sulle riforme costituzionali. Conferenza stampa congiunta delle opposizioni per contestare l’accelerazione imposta dal Governo. Martedì i gruppi saranno ricevuti separatamente dal presidente della Repubblica Mattarella. Ma il premier Renzi insiste: andiamo avanti, non ci faremo ricattare da nessuno. Servizio di Giampiero Guadagni


.Il governo prova ad accelerare ma il cammino delle riforme costituzionali è sempre più accidentato. Dopo la rottura del patto tra Renzi e Berlusconi, è fallito ieri il tentativo di accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle. La scorsa notte poi bagarre in aula alla Camera, con una vera e propria rissa tra deputati di Sel e del Pd. Ma tutte le opposizioni sono sul piede di guerra: oggi a Montecitorio conferenza stampa congiunta di Forza Italia, Sel, Lega e Fratelli d’Italia; a parte quella del Movimento 5 Stelle. Tutti però avevano abbandonato i lavori dell’aula. A fare scoppiare la rivolta, la richiesta del Pd - votata e approvata - di andare avanti con una seduta fiume sul provvedimento per arrivare entro sabato ad approvare tutti gli articoli ed entro la prima settimana di marzo al voto finale. Un fretta che per le opposizioni è sinonimo di deriva autoritaria. Sotto accusa in particolare il premier Renzi. Un bullo, lo definisce Brunetta, capo dei deputati di Forza Italia, partito però lacerato al proprio interno. E diviso peraltro è anche il Partito democratico. La minoranza chiede infatti al proprio segretario-premier una pausa di riflessione. Ma Renzi replica: ascoltiamo tutti, ma non ci facciamo ricattare da nessuno. La riforma, ribadisce il premier, sarà sottoposta a referendum. 

 








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