2015-02-12 07:59:00

Peshmerga curdi: è ora di cacciare jihadisti da Piana di Ninive


“Aiutiamo i cristiani perché sono parte di noi e fanno parte del Kurdistan da migliaia di anni”. Così il presidente del Parlamento del Kurdistan iracheno, Youssef Mohammad Sadiq, intervenendo a Roma, presso la Sioi (Società italiana per l’organizzazione internazionale), nel corso di una conferenza sulle relazioni tra Italia e Kurdistan. Il servizio di Elvira Ragosta:

“Fino a poco tempo fa la bilancia pendeva dalla parte dell’Is - dice il presidente del parlamento kurdo-iracheno Mohammad Sadiq - con l’arrivo degli aiuti internazionali, la situazione è cambiata”. E ricorda che i peshmerga sono impegnati nella difesa dei curdi e nella lotta contro il sedicente Stato islamico lungo un confine di oltre 1000 chilometri. Aggiunge che l’obiettivo, adesso, è quello di liberare la Piana di Ninive e consentire a cristiani e yazidi di farvi ritorno. Sadiq spiega poi le motivazioni del loro impegno a favore dei cristiani nel Kurdistan iracheno:

“Non lo facciamo solo per ingraziarci i Paesi cristiani - dice - ma perché sentiamo i cristiani una parte di noi, i cristiani fanno parte del Kurdistan non da oggi ma da migliaia di anni, perché sono un tassello di quel mosaico che compone la regione”.

Il presidente del parlamento curdo-iracheno ricorda anche l’importanza dell’aiuto italiano ai peshmerga curdi nel giorno in cui il capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Binelli Mantelli, è a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, dove annuncia l’invio di elicotteri italiani in sostegno ai peshmerga nella lotta ai miliziani dell’Is. E sulla possibilità che la coalizione internazionale a guida statunitense decida di inviare truppe sul terreno per combattere i miliziani jihadisti in Siria e Iraq, Sadiq dice che sarebbe una decisione saggia, purché condivisa dalla coalizione e purché sia predisposta una cintura di sicurezza a difesa del Kurdistan e delle minoranze della regione.

“Riconoscere il contributo e il sacrificio dei peshmerga nella lotta al califfato islamico e sostenerli anche sul terreno”. Questo il messaggio dell’ex ministro degli Esteri e presidente della Sioi, Franco Frattini, secondo cui abbiamo bisogno di riconoscere il ruolo dei curdi e creare accordi con i Paesi limitrofi e per cui abbiamo bisogno dell’Iran a tutto campo per sconfiggere l’Is perché - conclude Frattini - non è possibile restare attaccati al passato”.








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