Messaggio dei vescovi neozelandesi per Sinodo sulla famiglia
“Qual è l’impatto della nostra voce, della nostra
testimonianza nell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo?”: si apre così il messaggio
del vescovi della Nuova Zelanda, diffuso in vista del 14.mo Sinodo generale ordinario
sulla famiglia, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre prossimi. Nel documento,
i presuli sottolineano che l’Assemblea sinodale porta a una riflessione che “emerge
da un periodo collettivo di preghiera, ascolto, consultazione e profonda meditazione”.
Guardare agli approcci pastorali concreti
Entrato, dunque, in una “nuova fase”, dopo quella
dell’Assemblea straordinaria sempre sulla famiglia, svoltasi ad ottobre 2014, il Sinodo
– spiegano i vescovi neozelandesi – si concentrerà ora “sugli approcci pastorali concreti
necessari per mantenere e rafforzare la bellezza della vita matrimoniale, così come
per accompagnare e guidare coloro che non sono uniti dal vincolo coniugale”. La Chiesa
di Wellington invita quindi i fedeli a rispondere al questionario che la Segreteria
generale del Sinodo ha inviato alle diocesi di tutto il mondo, le cui risposte serviranno
alla stesura dell’"Instrumentum laboris", il documento di lavoro dell’assise.
Incoraggiare una maggiore partecipazione alla
vita della Chiesa
“Siamo consapevoli – si legge nel messaggio – delle
tante persone che si considerano cattoliche nel cuore ma non vanno regolarmente in
Chiesa e per questo vogliamo incoraggiarle a una maggiore partecipazione” alla vita
comunitaria ecclesiale. Il pensiero dei presuli va anche a coloro che “si considerano
lontani dalla Chiesa”, come “i divorziati risposati o gli omosessuali”: esortandoli
a “condividere la loro testimonianza attraverso il questionario”, i vescovi neozelandesi
sottolineano che “nessuno cammina lontano dal Buon Pastore”.
Ascoltare le singole voci
Poi, i presuli ribadiscono che non è necessario che
tutti rispondano a tutte le domande, perché certe tematiche possono coinvolgere maggiormente
alcune persone rispetto ad altre. L’importante, però, è sapere che “qualunque esperienza
si decida di condividere, le singole voci saranno ascoltate”. In questo modo, sarà
possibile “approfondire la conoscenza del popolo di Dio e dare una risposta veramente
collettiva all’opera che lo Spirito Santo sta compiendo in ognuno di noi e nella Chiesa”.
Risposte da consegnare entro il 15 aprile
Da ricordare che lo scorso 9 dicembre sono stati pubblicati
i "Lineamenta" del Sinodo, ovvero i documenti preparatori, contenenti il questionario.
Le risposte andranno poi inviate, entro il 15 aprile, alla Segreteria generale del
Sinodo (I.P.)
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