Nella visita a San Michele Arcangelo, il Papa in tutti i suoi incontri ha voluto calarsi direttamente nella comunità parrocchiale romana, specchio della realtà di periferia, ma anche di vita quotidiana. Figli, famiglia, rinunce, ricerca della sicurezza in Cristo: questi alcuni temi affrontati da Francesco a Pietralata. Il servizio di Giada Aquilino:
Pianto dei bambini, predica di Dio
Quella dei bambini è la migliore predica. Da Pietralata
all’Aurelio, Papa Francesco ha unito idealmente le comunità romane. Coi piccoli battezzati
nell’ultimo anno nella parrocchia di San Michele Arcangelo, il Pontefice ha infatti
ripreso un concetto già affrontato nella chiesa di San Giuseppe, in dicembre:
“A me piace sentire piangere i bambini, perché sono una promessa di vita! Quando piange un bambino, quando siamo in chiesa, nella Messa, e incominciano a piangere i bambini, forse alcune segretarie parrocchiali incominciano a dire: ‘Shh! Portalo fuori!’. No, no, deve rimanere lì, perché è la predica di Dio, è la predica della vita”.
Famiglie: mai finire la giornata senza ritrovare la pace
Nella sua visita a Pietralata, il Papa si è lasciato
accompagnare dai vagiti dei bambini, così come ad esempio aveva fatto pure in Cappella
Sistina, celebrando a gennaio la Santa Messa col rito del battesimo per 33 neonati.
Quindi un pensiero, una parola, un’esortazione per i genitori, per le coppie sposate,
per le famiglie, risuonata più volte anche alle udienze generali del mercoledì: mai
finire la giornata senza fare la pace:
“Non è necessario dire: ‘Scusami caro, scusami’. No, a volte si fa la pace senza parole! Perché in un matrimonio una cosa brutta, brutta, brutta, è quando il rancore - o quello che si sente dopo aver litigato, viene freddo - il giorno dopo ancora c’è. No, no! Mai finire la giornata senza fare la pace, almeno con un gesto”.
La sicurezza interiore nella vocazione
E in quel quartiere di Roma nord - abitato da chi
tutti i giorni fa i conti con la crisi della società, dell’economia, dei valori, ma
che da quella realtà cerca di trarre forza per non perdere la speranza - a chi chiedeva
al Papa un confronto sulle scelte da compiere, domandandogli delle rinunce compiute
nella sua vita dedicata a Cristo, Francesco non ha avuto dubbi: “ci sono difficoltà
sempre”, ha detto, nel matrimonio e anche nella vita di chi rinuncia ad esso per diventare
prete o suora. Il segreto sta nella “sicurezza interiore”:
“Quando un prete va sicuro, ci sono difficoltà, ce ne sono tante, ma si va avanti: il lavoro, anche la solitudine, ma tante difficoltà, anche i propri sbagli, i propri peccati. Ma si sente quella chiamata di Gesù che ti dice: ‘Stai tranquillo, non scoraggiarti, io sono con voi’. Lo stesso nel matrimonio”.
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