2015-02-07 10:11:00

Papa, il 19 febbraio incontro clero romano su Ars celebrandi


19 febbraio, Papa incontra il clero romano sul tema dell’Ars celebrandi
Sarà l’"Ars celebrandi", in particolare l’omelia nella celebrazione dell’Eucarestia, il tema del tradizionale incontro del Papa con il clero della diocesi di Roma, in programma giovedì 19 febbraio, alle ore 10, nell’Aula Paolo VI, in Vaticano. Il Pontefice terrà un discorso e poi risponderà ad alcune domande che gli verranno poste dai sacerdoti. “Si tratta – scrive il cardinale vicario, Agostino Vallini, in una lettera pubblicata sul sito web diocesano – del’incontro annuale con il nostro Vescovo, che viviamo sempre con gioia e tanto frutto spirituale”.

Un tema caro a Papa Francesco
“Il tema dell’Ars celebrandi – continua il porporato – è stato suggerito dal Consiglio dei prefetti ed è un argomento trattato dal Pontefice nell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium”. Per permettere al clero romano di prepararsi all’incontro, per desiderio del Papa è stato distribuito un intervento del 2005, che l’allora cardinale Bergoglio tenne presso la Congregazione per il Culto Divino proprio su questo tema.

Il celebrante, leadership umile ma incisiva
Nel suo discorso, il futuro Pontefice sottolineava la necessità, per il sacerdote, di cogliere per primo il senso del mistero della celebrazione per poi comunicarlo alla comunità cristiana, così da permetterle di conformarsi ad esso. Tutto questo, diceva l’allora cardinale Bergoglio, “richiede una fede viva, nutrita, e un saldo spirito di preghiera”, accompagnato da una “leadership umile, ma incisiva”, che fa intuire al popolo “un uomo che sa pregare la liturgia e che soprattutto sa rivestirsi del Signore Gesù Cristo”.

Celebrazione dell’Eucaristia, atto di giustizia
Il futuro Papa Francesco rimarcava, poi, che la celebrazione dell’Eucaristia non è “un atto di carità”, ma “un atto di giustizia” che il pastore fa al suo popolo; l’omelia, quindi, non deve essere “semplicemente un leggere, un predicare, un annunciare, ma piuttosto un pregare sincero”, un “parlare al cuore”.

Il sacerdote non è uno showman
Infine, l’allora porporato suggeriva di evitare alcuni atteggiamenti, come quello del “sacerdote dai gesti rigidi, che pare quasi ignaro della presenza del popolo”, oppure quello del “prete-showman che investe energie in una specie di animazione superficiale”, o ancora l’atteggiamento del sacerdote affetto dalla “sindrome di Marta”, ovvero così indaffarato che “non ha tempo per una degna celebrazione in tempi ragionevoli”. (I.P.)








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