2015-02-07 16:31:00

Don Fortunato Di Noto: piaga pedofilia, atrocità indicibili


La piaga della pedofilia sembra non conoscere limiti: l’Associazione Meter anticipa alla nostra emittente alcuni dati del suo Report annuale, che sarà reso pubblico a breve, sulle violenze subite dai minori. Dai dati, appare in crescita a livello globale la violenza pedopornografica degli adulti sui neonati. Luca Collodi ne ha parlato con don Fortunato Di Noto, parroco siciliano, fondatore e presidente dell’Associazione:

R. – Il fenomeno degli abusi sui minori, che è globale, è veramente drammatico. Non possiamo pensare che sia un fenomeno marginale: è un fenomeno che dai dati, verificabili – perché le nostre segnalazioni e le nostre denunce vengono inoltrate alla polizia italiana, alla polizia internazionale e di conseguenza, in Italia, alle procure distrettuali che poi avviano le indagini – i numeri la dicono lunga. Ad esempio, il fenomeno è smisurato per quanto riguarda il coinvolgimento, con atrocità indicibili, sui neonati. Poi c’è la serialità dei siti fotografici che è spaventosa! Ci sono bambini – 300, 400, 500 bambini – che vengono fotografati nello stesso set fotografico: ciò significa che c’è una vera e propria organizzazione dietro allo sfruttamento sessuale. Ma quando parlo di pedofilia, noi parliamo di bambini da 0 anni ad un massimo di 12, 13 anni!

D. - Don Di Noto, non parliamo più di semplice prostituzione minorile, ma di abusi ancora più gravi?

R.- Certo. Non stiamo parlando di prostituzione minorile o di situazioni legate all’autoriproduzione del nudo o di atteggiamenti sessuali che riguardano minori un po’ più grandi: situazione sempre grave, ma che rientra in un altro fenomeno, che è più culturale, un fenomeno di abbassamento di valori, di coscienza. Quello degli abusi sui neonati è un dato estremamente drammatico e – voglio ripeterlo – verificabile. Lo sradicamento del fenomeno nasce da un’azione congiunta, educativa, culturale, religiosa. Vedo anche che nel mondo religioso sono stati firmati importanti accordi, lanciate importanti iniziative. Però, quello che percepisco è una certa disunità. E’ vero che siamo esperti, capaci, ognuno può portare le proprie cose… però, vedo che in tutto questo non c’è un’assise mondiale in cui siamo tutti d’accordo nel fare azioni mirate, azioni ben precise, azioni capaci di dare un’incisività.

D. – Dietro alla piaga degli abusi sui neonati ci sono gruppi di potere finanziario ed economico?

R. – Non solo finanziari ed economici: si tenga presente che solo la produzione pedo-pornografica e quindi l’emissione di foto nei circuiti di vendita, sono enormi! Si tenga presente una delle segnalazioni fatte da Meter all’inizio dell’anno proprio sugli abusi a danno dei neonati: hanno acquistato il prodotto – stiamo parlando di pochissime foto di bambini violentati da adulti – più di 20 mila persone, e quindi 20 mila persone disposte a pagare 500 euro a foto… Questo significa che il mercato e la richiesta di queste produzioni “verissime”, che devono essere sempre nuove, rinnovate, “carne fresca” – così chiamata – veramente implica delle lobby economiche, delle lobby particolari. E aggiungo che ci sono anche delle lobby culturali: si vuol far passare il fenomeno della pedofilia come un fatto “naturale”, un fatto “possibile”. Su questo credo, allora, che dobbiamo metterci d’accordo per operare più incisivamente contro la pedofilia.








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