L’arcivescovo di Valencia invita io fedeli ad esercitare la carità in modo
creativo
Esercitare la carità – segno distintivo dei cristiani
– in modo creativo. E’ l’invito che il cardinale Antonio Cañizares, arcivescovo di
Valencia, in Spagna, a quattro mesi dal suo insediamento ha rivolto in una lettera
pastorale ai fedeli che presenta la realtà della diocesi, illustrandone problematiche
e proponendo idee e progetti che rispondano all’attuale situazione sociale, culturale
e religiosa.
Attenzione per formazione dei sacerdoti
e pastorale familiare e giovanile
Nel documento il porporato sottolinea in particolare
la necessità di un’attenzione speciale per i sacerdoti e per la loro formazione, esorta
a curare la catechesi a vari livelli, chiede una pastorale giovanile più attenta e
più specifica alle generazioni di oggi. Non manca uno sguardo alla famiglia, da accompagnare
ed aiutare nella sua crescita o nei casi di crisi, difficoltà, separazioni.
Di fronte alla grave situazione sociale
donare proventi e vendere beni della Chiesa
A preoccupare mons. Cañizares è però, soprattutto,
la situazione sociale ed economica “grave e dolorosa” in cui versa la città di Valencia.
Per questo, il porporato chiede a tutti uno sforzo, perché ciascuno risvegli la propria
coscienza “samaritana” e per combattere la povertà. A tal proposito, l'arcivescovo
di Valencia propone che la diocesi e le sue istituzioni donino parte dei loro proventi
o di vendere alcuni beni patrimoniali della Chiesa e di destinarli ai poveri. L’invito
del cardinale Cañizares è anche a studiare un modo adeguato per condividere alcuni
beni destinandoli a usi sociali, ad esempio a piani di assistenza, a madri celibi
o future madri che non vogliono abortire o ancora a donne vittime di maltrattamenti
entro le mura domestiche.
Le imprese offrano aiuti creando anche
pochi posti di lavoro
L’arcivescovo di Valencia suggerisce inoltre che ciascuno
possa donare parte dei propri introiti per indigenti e disagiati e chiede la collaborazione
a imprenditori cattolici e di buona volontà perché trovino il modo di creare uno o
due posti lavoro ciascuno nelle proprie imprese o aziende, insomma di fare, ciascuno
la propria parte. E per offrire ai bambini di diversi Paesi del mondo una adeguata
educazione, perché non creare fondi? E come non dimenticare immigrati e rifugiati?
Rafforzare la creatività e l’immaginazione
nell’esercizio della carità
E’ uno sguardo a 360 gradi sulla realtà diocesana,
sui bisogni della società di oggi e sulle necessità nei Paesi più disagiati quello
dell’arcivescovo di Valencia Per questo alla sua diocesi il porporato chiede un impegno
forte per combattere le nuove povertà, la disoccupazione e rispondere al grido di
aiuto di tanti, rafforzando la creatività e l’immaginazione nell’esercizio della carità.
(T.C.)
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