2015-02-03 11:59:00

Mattarella: sarò un arbitro imparziale


Il neopresidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si definisce un "arbitro imparziale", ma chiede ai giocatori di aiutarlo. Il Capo dello Stato ha giurato questa mattina alla Camera e poi si è recato al Quirinale. Molti i passaggi applauditi dall'aula. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Il presidente Mattarella si è già insediato al Quirinale, ma la sua giornata è iniziata poco dopo le 9 quando ha lasciato la sua residenza della Consulta per recarsi alla Camera. Ad accoglierlo i rintocchi della campana di Montecitorio.

I suo discorso è denso e va diritto ai problemi. Il neopresidente esordisce dicendo di avvertire “pienamente la responsabilità del compito” che gli “è stato affidato”. Poi la necessità di proseguire sul cammino delle riforme, per prima la legge elettorale, assicurando che sarà un arbitro imparziale con la richiesta però ai giocatori di aiutarlo. La sua è una difesa dell’unità del Paese, ma anche una richiesta alle istituzioni di garantire trasparenza e coerenza nelle decisioni. E poi i problemi del Paese: dall’assenza di lavoro, alla lotta alla mafia e alla corruzione che ha raggiunto “livelli inaccettabili”, e su questo punto il presidente ricorda le parole del Papa.

Il capo dello Stato chiede poi che la crisi economica non intacchi il patto sociale. Anche per questo la famiglia va sostenuta perché è una risorsa della società. E ancora: ripudiare la guerra e promuovere la pace, rafforzare l’unità politica europea. "No", poi, a ogni forma di terrorismo, ancor più se ingiustamente spinto da motivi religiosi.

Poco dopo, nel suo insediamento al Quirinale ricorda che “questa davvero è la casa degli italiani e che è bene che lo divenga sempre di più”.








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