2015-02-03 16:25:00

Giornata antitratta. Le religiose: lotta forte per la dignità


Sarà l’8 febbraio, in occasione della ricorrenza di Santa Bakhita, che si celebrerà la prima giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta delle persone, fortemente voluta da Papa Francesco, e promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei superiori e superiore generali. La presentazione stamattina in Sala Stampa vaticana, alla presenza dei cardinali presidenti dei dicasteri coinvolti: Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Con loro le vere protagoniste della lotta alla tratta, le suore missionarie di "Thalita Kum", la rete internazionale della vita consacrata contro la tratta delle persone. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

Si accenderà una luce contro la tratta l’8 febbraio, giornata in cui si ricorda la santa sudanese Bakhita, passata dalla schiavitù alla libertà di poter scegliere poi la vita consacrata, una figura che fa riflettere su questa piaga che oggigiorno rende schiave nel mondo milioni di persone, donne, bambini e uomini. La tratta di esseri umani – hanno ripetuto le suore in Sala Stampa, coloro che più di ogni altro sono impegnate al fianco di chi la subisce – “ferisce la dignità di tutte le persone, sfigura il volto umano delle vittime e lacera vite e storie di vita individuale e familiare”. L’8 febbraio sarà una giornata anche per spezzare la paura, l’ignoranza, la negazione e l’indifferenza, silenziose complici di quell’orribile fenomeno che è la tratta. Suor Valeria Gandini, missionaria comboniana, da diversi anni vive a Palermo. Conosce da vicino il dramma dell’immigrazione e delle diverse forme di tratta. Sua, una delle toccanti testimonianze in sala stampa:

Prostitute bambine
“Ultimamente, le ragazze sulla strada sono aumentate e sono sempre più giovani. Spesso si tratta di ragazze arrivate con i barconi. Succede anche che nei centri di accoglienza alcuni gruppi lavorano sulle ragazzine più giovani per avviarle sulla strada. Le incontriamo in città e ci raccontano di provenire da centri di accoglienza di varie parti della Sicilia. Cosa ci dicono, queste donne-bambine? Nude sulle nostre strade, a tutte le ore? Cosa ci dicono? Che nome dare ai "clienti" che sono i nostri nonni, mariti, fidanzati, figli, fratelli?”

I clienti, quindi spiega suor Gandini, hanno una grande responsabilità, perché sono i primi sfruttatori delle ragazze, “sono coloro che pagano il sesso, ma i soldi passano alla organizzazione criminale che sta dietro”:

Mercanti di schiave "intoccabili"
“Noi che andiamo sulla strada, li vediamo. Ci sono dentro tutti, no? C’è una mancanza di responsabilità! Giocano, si sfogano e poi tornano. Però, io lo dico sempre: un uomo che ha bisogno di comprare sesso, non è un vero uomo. Io dico che anche loro sono schiavi: sono schiavi del sesso e non si accorgono che diventano i primi sfruttatori delle ragazze. Ecco: mi fanno paura, i clienti. E poi i mercanti, questi sfruttatori che sono ancora liberi battitori! Loro sono le persone che sono in regola e non vengono arrestati. Noi li conosciamo e la polizia li conosce, però aspetta che la ragazza, la vittima, sporga denuncia. Ma loro hanno problemi grossi e non possono denunciare, perché hanno paura per la loro famiglia, del ricatto fatto nei riguardi della loro famiglia”.

Poi, ripete le cifre fornite dall’Oim, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, che denuncia un aumento del 335% del numero delle donne nigeriane arrivate: 1.454 contro le 433 del 2013. Nel mondo sono oltre venti milioni le vittime di tratta, ogni anno circa 2,5 milioni di persone cadono preda del traffico e della riduzione in schiavitù, il 70% dei quali donne e bambini:

Lottiamo per la dignità
“We are here because we want to encourage all people of good will…"
Siamo qui per incoraggiare tutte le persone di buona volontà a unire le forze per fermare questo terribile fenomeno globale, ha detto suor Carmen Sammut, presidente dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. Ogni anno migliaia di bambini, donne e uomini sono venduti come schiavi, per il  lavoro forzato, la prostituzione, il traffico di organi. Lottiamo con tutte le forze, chiede suor Sammut, in nome dei diritti e della dignità di ogni persona. Accendiamo il mondo contro la tratta di esseri umani, diamo la voce ai milioni di fratelli e sorelle che sono senza voce.

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L’appello è quindi a combattere per garantire istruzione a tutti, per sconfiggere la povertà, perché proteggere le vittime non è sufficiente senza il coraggio e la determinazione per persuadere gli Stati a varare leggi efficaci al contrasto del traffico e per fermare le organizzazioni criminali. In preparazione all’8 febbraio, quindi in tanti Paesi si prepareranno veglie di preghiera, come quella che a Roma si svolgerà il 6, nella Basilica dei Santi Apostoli. Inoltre, chiunque attraverso il sito www.slavesnomore.it potrà prendere parte attiva all’iniziativa accendendo una luce e inviando storie di speranza.








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