2015-02-02 10:53:00

Vescovi inglesi preoccupati su "donazione mitocondriale"


Vescovi inglesi: preoccupazione su regolamentare donazione mitocondriale
È atteso per domani, martedì 3 febbraio il voto del parlamento inglese sugli emendamenti alla Legge del 2008 sulla fertilità e l’embriologia umana. Il testo normativo riguarda anche la così detta “donazione mitocondriale” che gli emendamenti vorrebbero far approvare: si tratta di una tecnica che prevede l’utilizzo di un ovulo con mitocondri sani, proveniente da una madre donatrice diversa da quella naturale, al quale viene estratto il nucleo e sostituito con quello dell’ovulo fecondato dei genitori naturali. Il tutto, secondo i promotori degli emendamenti, per evitare la trasmissione genetica, da parte di madre, di qualsiasi patologia mitocondriale. Il bambino che nascerebbe da una simile fecondazione, infatti, avrebbe il 99.8% di Dna dei due genitori naturali, più uno 0.2% di Dna da un “terzo genitore”, ovvero la donna donatrice che fornisce i mitocondri sani.

Procedure non scientificamente provate
Di fronte a tale proposta, i vescovi inglesi – in una nota a firma di mons. John Sherrington, presidente del Dipartimento episcopale per la responsabilità cristiana e la cittadinanza - evidenziano innanzitutto “le profonde implicazioni” derivanti dal “permettere la creazione di un embrione umano tramite l’utilizzo del Dna di tre persone”. “In nessun altro Paese – si legge nella nota – sono ammesse tali procedure”, tanto più che “la comunità scientifica internazionale non è convinta della loro sicurezza ed efficacia”. “Sembra incredibile – sottolineano ancora i presuli – richiedere l’autorizzazione per una nuova tecnica, che finirebbe per colpire le generazioni future, senza prima condurre una sperimentazione clinica”.

Appello a tutelare l’embrione umano
“Ci sono anche – continua mons. Sherrington – serie obiezioni etiche a queste procedure che comportano la distruzione di embrioni umani”. Ma “l’embrione umano – ribadisce il presule – è una nuova vita umana ed andrebbe rispettato e protetto fin dal concepimento”. Il parlamento inglese, quindi, non dovrebbe affrettarsi a compiere “un passo così grave”. (I.P.)








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