2015-01-31 07:06:00

Sud Sudan. I vescovi: rispettare gli accordi di pace


Un invito ai politici sud sudanesi perché si “assumano i rischi di portare la pace” è stato espresso ieri dai vescovi cattolici del Sud Sudan al termine dell’incontro che li ha visti per tre giorni riuniti a Juba. Presente all’Assemblea, iniziata giovedì scorso, anche mons. Charles Daniel Balvo, nunzio apostolico in Kenya e Sud Sudan. Il vescovi si dicono “preoccupati per l’escalation del conflitto” scoppiato nel dicembre del 2013 e tuttora in corso. Una scontro “per il potere e non per il bene del popolo”, nato all’interno del partito di governo - il Sudan People Liberation Movement (Splm) che vede contrapposto l’esercito, fedele al Presidente Salva Kiir, e le truppe fedeli all’ex vice-Presidente Riek Machar.

Un milione e 900mila profughi
Secondo i dati diffusi dalle Nazioni Unite gli sfollati interni sarebbero 1,4 milioni e 474 mila i profughi nei Paesi confinanti. “Ancora una volta - si legge nel messaggio dei vescovi ripreso dall'agenzia Sir - noi ribadiamo che questa guerra deve finire immediatamente. Alcune persone sono sedute ad Addis Abeba (il riferimento è alla città dove sono in corso i negoziati di pace, ndr.) discutendo di politica mentre sul terreno altre persone stanno combattendo e morendo. I negoziati politici non possono continuare come nulla fosse, mentre le uccisioni continuano. Solo quando le uccisioni finiranno sarà accettabile discutere di ruoli e posizioni”. (R.P.)








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