E' un'Italia a tinte fosche quella che emerge dal 27.mo Rapporto Italia dell’Eurispes. Mentre la crisi continua a mordere – ha spiegato il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, presentando il dossier – "lo Stato sopravvive nutrendosi dei propri cittadini e delle proprie imprese”. “Assistiamo – ha aggiunto Fara – al trionfo di un apparato burocratico onnipotente e pervasivo, in grado di controllare ogni momento e ogni passaggio della nostra vita”.
Economia in peggioramento
Quasi il 90% degli italiani considera la situazione
economica del Paese peggiorata nell'ultimo anno, mentre il 55,7% non crede nella ripresa.
Circa un terzo del campione (33,9%) pensa invece che la situazione resterà stabile
(36,4% le risposte raccolte lo scorso anno).
Sono ben pochi gli ottimisti: solo il 4,6%.
Bilancio mensile insostenibile per quasi
un italiano su due
La condizione economica delle famiglie è peggiorata
nel 76,7% dei casi. Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest'anno
il numero di quanti non riescono ad arrivare
alla fine del mese con le proprie entrate si
attesta al 47,2%. Moltissimi, il 62,8%, sono costretti ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti.
Potere d’acquisto in calo per le famiglie
L'erosione del proprio potere d'acquisto è ormai un
dato di fatto per 7 italiani su 10 (71,5%) che hanno visto nell'ultimo anno diminuire
nettamente o in parte la capacità di affrontare le spese con le proprie entrate. Ci
si rivolge più spesso a punti vendita economici
come grandi magazzini, mercatini, outlet (lo fa l'84,5%)
e si rimandando gli acquisti ai saldi (l'88,2%).
Una “sfortuna” vivere in Italia per 1 su
4
Vivere in Italia è una “sfortuna” per un italiano
su quattro (39,5%) tanto che aumentano anche le persone che vorrebbero trasferirsi
all'estero (quasi il 45,4%).I più propensi ad andare a vivere in un altro Paese sono
gli studenti (quasi il 65%).
Aumentano gli italiani che chiedono il ritorno alla Lira
Sempre più persone rimpiangono la vecchia Lira: oggi
il 40,1% degli italiani pensa che l'Italia dovrebbe uscire dall'euro, una quota che
si attestava al 25,7% ad inizio 2014. Il 55,5% degli euroscettici ritiene che l'Italia
dovrebbe uscire dall'euro poiché è stata proprio la moneta unica ad indebolire l’economia
italiana.
In aumento la richiesta di prestiti
Un italiano su tre (33,3%) ha chiesto un prestito bancario nel corso degli ultimi
tre anni, che nel 7% dei casi è stato negato. Prestiti vengono contratti soprattutto
per l'acquisto dell'abitazione (42%), ma anche per far fronte alla necessità di pagare
debiti accumulati (29,3%), saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie
(23,9%), affrontare le spese per cerimonie (23,3%) e per le cure mediche (23,3%).
Cresce il fenomeno dell’usura
A causa della crisi, in Italia aumenta il rischio
usura che segna +5,4%. Rivolgersi agli strozzini negli ultimi cinque anni sono state
per il 52% persone con un reddito fisso. Nel
2004, la categoria più vessata dagli usurai era quella dei commercianti. Ora sono
invece soprattutto i dipendenti a cadere nella rete dell’usura.
In calo la stima nelle istituzioni
Sette italiani su dieci (69,4%) vedono diminuita la
propria fiducia nelle istituzioni. Il governo raccoglie un tasso di fiducia al 18,9%,
basso ma lievemente in crescita rispetto alle rilevazioni passate. Il parlamento continua
a segnare una diminuzione del grado di fiducia 10,1% (-6% rispetto al 2014). Male
quest'anno la magistratura che fa molti passi indietro (28,8%), con un crollo di consensi
del 12,6%.
Cresce la fiducia nel Papa e nella Chiesa
L’89,6% esprime consensi sull’operato di Papa Francesco.
In aumento i consensi per la Chiesa, condivisi dal 62,6% degli italiani. In particolare,
il consenso nei confronti della Chiesa cresce in tutte le fasce d’età, ma con un netto
miglioramento soprattutto tra i giovani.
Smartphone sempre più diffusi
L'apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie
italiane è lo smartphone (67%). La diffusione dei telefoni cellulari collegati ad
Internet batte dunque, seppure di poco, quella dei computer portatili (64,4%) e dei
computer fissi (62,7%). La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook.
il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria
privacy. (A.L.)
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