“Salviamo la coesione sociale e la stabilità del nostro Paese”: lo scrivono i vescovi della Costa d’Avorio nel messaggio finale della loro Assemblea plenaria, svoltasi dal 19 al 25 gennaio ad Abengourou. Ribadendo la necessità che la nazione ritrovi – “dopo un decennio di grave crisi” – “stabilità, pace e progresso”, e che “coltivi la riconciliazione attraverso la verità, il perdono e la giustizia”, i presuli si soffermano innanzitutto sulle problematiche attuali del Paese che provocano “conseguenze incalcolabili”: in particolare, sono chiamati in causa la corsa al guadagno facile, la smania di potere, il rapimento di minori, l’uccisione degli albini, la profanazione di tombe, la malnutrizione infantile e la morte di bambini nei crimini rituali, la tossicodipendenza e l’alcoolismo, le gravidanze precoci e i numerosi aborti che ne conseguono.
Lottare contro “malattie morali e spirituali”
“La società ivoriana è malata sul piano spirituale e morale – sottolinea la Conferenza
episcopale, di fronte a tale drammatico scenario – Non abbiamo il diritto di renderci
complici di tale declino, restando indifferenti o distogliendo lo sguardo dalle sofferenze
di tante famiglie”. Per questo, i presuli lanciano “un pressante appello” a tutti
i componenti della società affinché ciascuno “si assuma le proprie responsabilità”
e “si lotti tutti insieme contro queste piaghe”. Di qui, l’invito ai governanti affinché
“rendano più visibile la lotta contro la corruzione, continuino gli sforzi per la
riconciliazione e creino condizioni di lavoro per i cittadini”.
No alle violenze e al guadagno facile
Agli uomini politici, in generale, la Chiesa di Abidjan chiede di “non incitare alla
violenza e di evitare le pratiche di sacrifici rituali a scopo elettorale”, tanto
più che nel 2015 si terranno le votazioni presidenziali. Ai leader religiosi l’invito
è a “promuovere nella società una vita morale e spirituale degna della persona umana,
perché tale opera di rinnovamento è essenziale”, mentre alle famiglie i vescovi ricordano
l’importanza di educare i figli secondo quei valori che li renderanno capaci di essere,
“i responsabili di domani”; e uguale responsabilità viene attesa da capi-tribù affinché
“non svendano le loro terre”.
Appello ai giovani in questa terra di speranza
L’ultimo appello i vescovi lo lanciano ai giovani: “Rifiutate il profitto facile –
scrivono – e mettetevi a lavorare per guadagnarvi onestamente e dignitosamente la
vostra vita”. Il messaggio si conclude con l’invito a non disperare, perché “la Costa
d’Avorio è terra di speranza”. (I.P.)
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