2015-01-23 13:21:00

Eugenetica: ieri e oggi. Riflessioni a 70 anni da Auschwitz


L’attualità dell'eugenetica e le teorie pseudoscientifiche diffuse nella Germania nazista al centro di un Convegno organizzato presso il Policlinico Umberto I di Roma dal titolo “1945-2015: Medicina e Shoah, settant’anni dopo Auschwitz. Dalle leggi di Norimberga alla bioetica contemporanea”. Il servizio di Paolo Ondarza:

Le atroci sperimentazioni nei lager nazisti su persone con disabilità fisica e mentale, bambini,  prigionieri ebrei, sinti e rom e su altri internati: questo il focus del convegno organizzato dalla Sapienza di Roma in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Museo della Shoah di Roma. Tra i relatori Livia Ottolenghi, medico all’ateneo romano: 

R. – L’obiettivo è quello più che altro di approfondire e comprendere le origini della bioetica contemporanea, anche attraverso la conoscenza reale di quale è stato il ruolo dei medici nella teorizzazione delle leggi razziste e nelle sofferenze, le persecuzioni e lo sterminio, durante la Seconda Guerra Mondiale, di coloro che poi erano stati considerati pseudoscientificamente non degni di vivere.

La medicina può curare, salvare vite, ma anche essere asservita al male. Quanto è viva a 70 anni di distanza la tentazione eugenetica? Ancora la Ottolenghi:

R. – Si, è paradossale che la medicina, che dovrebbe avere come obiettivo primario la salute, in questo caso si è fatta promotrice, sia sulle basi teoriche che poi anche nella pratica, degli eccidi e degli orrori dello sterminio. E’ una considerazione molto importante che serve soprattutto come lettura dell’attualità per poi formare anche in maniera umanistica, per umanizzare anche i futuri professionisti della salute... Questo è l’obiettivo. Quello che mi fa più orrore è che queste cose oggi sono più che mai attuali. L’idea che è emersa dal dibattimento di oggi è proprio quella di dare segnali come di non utilizzare, per esempio, più il termine “razza” nelle pubblicazioni scientifiche, per dare proprio segnali veri, culturali e scientificamente appropriati, perché se no poi la scienza viene utilizzata malamente. Bisogna trarre degli insegnamenti per cercare che queste cose non accadano mai più.

E che il rischio di selezione eugenetica non appartenga al passato, ma sia oggi drammaticamente attuale lo dimostra la cultura dello scarto, più volte denunciata da Papa Francesco. Aborti selettivi, distruzione di embrioni umani, manipolazioni genetiche, eutanasia ribattezzata come "dolce morte": tutti attacchi alla dignità umana in nome del mito dell’efficienza e della perfezione.








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