“Una competizione leale e trasparente”. E’ quanto auspicano i vescovi del Burkina Faso in vista delle prossime elezioni presidenziali e parlamentari nel Paese previste alla fine dell’anno. In una dichiarazione diffusa al termine di un incontro nei giorni scorsi con il Presidente ad interim Michel Kafando, i presuli hanno precisato che la Chiesa “farà la sua parte con preghiere e un accompagnamento spirituale dei leader politici in lizza”.
Il Paese ha bisogno di pace e sviluppo
Oltre ad eleggere il nuovo Presidente e il Parlamento, dopo la fine del regime quasi
trentennale del Presidente Blaise Compaoré lo scorso autunno, i cittadini burkinabé
saranno chiamati a votare la nuova Costituzione che definirà il nuovo quadro istituzionale
del Paese. “Preghiamo perché Dio riempia il 2015 del Suo amore, della Sua pace, perché
sappiamo che ne abbiamo bisogno”, ha dichiarato con Kafando il presidente della Conferenza
episcopale, mons. Paul Yembuado Ouédraogo, arcivescovo di Bobo-Dioulasso, al termine
del colloquio durante il quale si è parlato anche dell’attuale transizione politica.
“Speriamo di avere elezioni i cui risultati saranno accettati da tutti gli attori
politici”, ha aggiunto il presule, citato dall’agenzia Apic, sottolineando che questo
permetterà lo sviluppo del Paese. Secondo il presidente dei vescovi “le autorità hanno
bisogno non solo del sostegno della comunità internazionale, ma anche di consigli
per la costruzione di un Burkina Faso di pace e giustizia”.
Anche l’episcopato contrario a un terzo mandato
per Campaoré
Compaoré, era stato costretto alle dimissioni e all’esilio
in Costa d’Avorio e sostituito dai militari, il 31 ottobre scorso, dopo l’insurrezione
popolare contro la contestata riforma della Costituzione che gli avrebbe consentito
di presentarsi alle elezioni per ottenere un terzo mandato presidenziale. Una riforma
alla quale si era opposto anche l’episcopato. (L.Z.)
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