2015-01-19 18:56:00

Renzi: chiudere sulla legge elettorale


Renzi rilancia sulla legge elettorale. Il premier si dice pronto a discutere sull'Italicum ma entro domani si chiude. Intanto la sinistra del partito è in rivolta dopo il caso Cofferati. Giampiero Guadagni

 

Non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito. L’affondo di Matteo Renzi contro i dissidenti del Pd arriva alla vigilia della votazione al Senato sulla riforma elettorale. Un banco di prova fondamentale per il premier-segretario, anche in vista dell’ormai imminente elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Un passaggio sul quale potrebbe pesare la posizione proprio della minoranza Pd, soprattutto dopo il controverso addio al partito di Sergio Cofferati, in seguito al voto per le primarie in Liguria. A scatenare la reazione di Fassina e Civati è il modo giudicato sbrigativo con cui sono state accolte le dimissioni di uno dei padri fondatori del Pd. Ormai c’è chi parla apertamente di scissione a sinistra.

Domani in assemblea resa dei conti definitiva. Renzi parla di critiche ingiuste e ingenerose, chiede di evitare rotture e sull’Italicum fa sapere: non ci sono spazi per soluzioni alternative rispetto alla legge proposta, che va approvata prima del voto per il capo dello Stato. Ma la minoranza Pd non raccoglie l’appello, dice no alle liste bloccate e accusa Renzi di aver svenduto le riforme a Berlusconi con il patto del Nazareno. Patto criticato sul fronte opposto anche all'interno di Forza Italia. Dop Fitto, anche Brunetta ha espresso dure critiche. E oggi Berlusconi ha cercato di ricucire lo strappo con l’obiettivo di ricompattare il partito diviso di fronte alla doppia partita delle riforme e del Quirinale.








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