2015-01-17 16:02:00

Suore Benedettine: Papa Francesco a Tacloban, dono di Dio


L’appello a non dimenticare le vittime del tifone Yolanda a Tacloban era stato già raccolto a suo tempo dalla Chiesa filippina, che in molti casi si è mobilitata in forze per portare aiuti concreti e sostegno morale e spirituale. E’ il caso delle religiose Benedettine che vivono nel Paese, come racconta - al microfono del nostro inviato Alessandro De Carolis - suor Stella Matutina, che vive nella località di Tandag:

R. – Adesso a Tacloban ci sono quasi 100 suore. Quando è arrivato il tifone Yolanda tutte noi siamo andate lì per aiutare. Il Papa voleva vedere questa gente che soffre. Ancora non hanno una casa dove poter vivere come tutti gli altri, non hanno da mangiare, non hanno lavoro. Allora, noi abbiamo portato con noi macchinari agricoli e abbiamo costruito qualche casa per aiutare la gente. Ma cosa possiamo fare? Come Benedettine, come Congregazione internazionale, abbiamo ricevuto tante donazioni. L’unico ospedale che ha funzionato dopo Yolanda è stato il nostro, il Divine Mercy. Essendo Benedettine abbiamo ricevuto tanti aiuti e tutto questo è andato al servizio dei poveri. Il nostro Papa è venuto come un dono di Dio, è caduto dal Cielo, ed è venuto per dirci le parole di Dio: “Non siete abbandonati: io sono con voi”. E questo è il sentimento della Chiesa.

D. – Papa Francesco invita sempre la Chiesa, in particolare i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ad uscire fuori, ad andare in periferia. Come vivete voi questo invito del Papa?

R. – Come suora questa è veramente una grande sfida. La nostra vita, infatti, - di preghiera, in comunità – è molto bella, ma la chiamata del Santo Padre di andare a servire i popoli, questa - per me personalmente - è veramente una vocazione: andare dove è la gente, per sentire quello che sente, senza mangiare per tre giorni a volte; andare dalla gente che quando è malata non ha la possibilità di vedere un dottore. Ma c’è sempre Dio.








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