2015-01-13 12:08:00

Nunzio in Sri Lanka: presenza del Papa aiuterà a guarire ferite del Paese


I primi eventi della visita di Papa Francesco nello Sri Lanka sono stati accolti con grande gioia e entusiasmo dalla popolazione e non solo dai cattolici del Paese. Al microfono del nostro inviato Silvonei Protz, il nunzio mons. Pierre Nguyên Van Tot parla del clima e delle speranze legate al viaggio apostolico:

D.  – Quali saranno i frutti di questa visita, che cosa si aspetta per questo Paese?

R. – La gente ama molto il Santo Padre e aspetta una parola di conforto, anche per spingere alla riconciliazione, perché ha sofferto molto per quasi 30 anni di guerre e le ferite sono ancora lì. Credo che la presenza del Santo Padre potrebbe calmare e guarire molte ferite.

D. – Particolarmente importante l’incontro interreligioso?

R.  – Sì, con buddisti, induisti, musulmani e anche altre confessioni cristiane. C’è molto entusiasmo. C’è un capo buddista che ha invitato il Santo Padre a recarsi da lui nel suo monastero.

D. – Il Papa andrà?

R. – E’ difficile. Anche qui, dove c’è la nunziatura c’è una moschea vicina. Ogni giorno invitano alla preghiera, al microfono, cinque volte. Allora, sono andato a salutare e hanno detto: “Invitiamo il Santo Padre a pranzo!”

D. – Questo è un buon segno…

R.  –Sì, sono molto aperti e molto accoglienti.








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