Offensiva dell’esercito nigeriano
Le forze armate nigeriane hanno lanciato un'offensiva
con colpi di artiglieria e raid aerei contro i miliziani islamici di Boko Haram, per
tentare di riconquistare la citta' nordorientale di Baga.Negli ultimi giorni, i terroristi hanno compiuto una vera e propria strage,
si parla di 2mila morti, hanno saccheggiato e distrutto numerosi villaggi. I soldati
avevano abbandonato Baga, dopo che i jihadisti
avevano preso il controllo della base militare, quartier generale delle truppe di
Ciad, Niger e Cameroon, per estendere i confini del loro califfato islamico nel nordest
del Paese.
Gli scampati alla strage rischiano di morire di fame
Ammazzati a uno a uno a colpi d'arma da fuoco o con
i machete, uomini anziani, donne e bambini inseguiti
nelle strade e nella foresta, finiti dopo essere stati atrocemente mutilati. Non si
riescono a contare le vittime della carneficina nella citta' di Baga: decine di cadaveri
restano abbandonati nelle strade senza che nessuno abbia il coraggio o la forza di
seppellirli. Amnesty International parla "del peggior massacro nella storia dei Boko
Haram". E tragiche testimonianze arrivano da qualche sopravvissuto: abitanti della citta' devastata sono fuggiti a bordo di piccole
imbarcazioni affrontando le acque del lago Ciad, hanno raggiunto isolotti prima che
le barche affondassero e da giorni sono privi di qualunque mezzo di sussistenza. "Stanno
morendo di fame e di stenti", ha raccontato un ragazzo aggiungendo che la stessa sorte
sta colpendo nella foresta feriti e anziani.
In pericolo Maiduguri
Ora a rischiare di piu' e' comunque un'altra importante
citta' della Nigeria, Maiduguri, capoluogo dello Stato di Borno, quasi completamente
circondata dai jihadisti. Anche da qui la popolazione ha cominciato ad andarsene e
va ad ingrossare la gia' enorme massa degli sfollati, sia all'interno che all'esterno
della Nigeria: piu' di un milione e 600mila persone, secondo i calcoli delle organizzazioni
umanitarie.
Conseguenze su Camerun, Ciad e Niger
Ma la conquista di Baga e di una quindicina di villaggi
nella stessa area (che non e' lontana neanche dal confine con il Niger) rischia di
non essere solo una tragedia per la popolazione. Pesanti saranno, secondo numerosi
osservatori, anche le ripercussioni sull'economia dell'intera area, crocevia commerciale
e agricolo vitale per il Camerun, il Ciad e il Niger. Non a caso nelle ultime settimane
questi Paesi sono scesi in campo militarmente contro i miliziani, l'aeronautica del
Camerun ha addirittura bombardato alcune basi dei Boko Haram per bloccare infiltrazioni
e scorrerie.
Elezioni nel Paese il 14 febbraio
In questo contesto mancano ormai solo cinque settimane
alle elezioni legislative e presidenziali che si terranno il 14 febbraio. Il capo
di stato uscente Goodluck Jonathan, cristiano del sud, si e' ricandidato e potrebbe
facilmente vincere anche (e forse soprattutto) se in molte localita' del nord a maggioranza
musulmana non sara' possibile allestire seggi elettorali proprio a causa del caos
scatenato dai Boko Haram. Ma in questo caso la sua sarebbe una vittoria a rischio,
con l'opposizione che appoggia il musulmano del nord Muhammadu Buhari (gia' al potere
in Nigeria negli anni '80 durante la dittatura dei militari) legittimata a sostenere
l'irregolarita' del voto.
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