2015-01-07 15:05:00

Papa torna in Asia, col viaggio in Sri Lanka e Filippine


Sarà il settimo viaggio apostolico di Papa Francesco, il secondo in Asia dopo quello dell’estate scorsa in Repubblica di Corea: porterà il Pontefice in Sri Lanka e Filippine, dal 12 al 19 gennaio prossimi. Nella Sala Stampa della Santa Sede, l’illustrazione del programma da parte del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Il servizio di Giada Aquilino:

Un altro esempio dell’attenzione del Pontefice per l’Asia. È questo il viaggio che Papa Francesco sta per intraprendere in Sri Lanka e nelle Filippine, sulle orme dei predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, che pure visitarono i due Paesi: Papa Montini nel 1970 e Papa Wojtyla nel 1981 nelle Filippine e nel 1995 ancora nelle Filippine e in Sri Lanka. Sull’occasione della nuova presenza di un Papa in quelle zone, padre Lombardi ha spiegato:

“Per quanto riguarda le Filippine, sappiamo che è stata pure l’insistenza dei vescovi delle Filippine di avere il Papa, anche come conforto dopo il disastro immenso del tifone di un anno fa, che ha causato dei danni immensi. Si parla di sette, ottomila morti, di 15 milioni di persone coinvolte dalle distruzioni portate dal tifone, di cinquecentomila case distrutte. E’ considerato uno dei peggiori tifoni della storia, perlomeno a memoria d’uomo. E tutto ciò ha portato naturalmente a chiedere la presenza del Papa come conforto, come compassione per un popolo molto provato. Per lo Sri Lanka c’era il desiderio di avere il Papa, la Canonizzazione di padre Vaz, di avere il suo contributo anche per la pacificazione del Paese. Insomma, tutta una serie di motivi che hanno dato al Papa - con questa sua attenzione particolare per l’Asia - ragioni a sufficienza per il viaggio”.

Il Papa, che terrà i discorsi in inglese, vivrà in Sri Lanka due giornate piene, il 13 e il 14 gennaio, poco dopo le elezioni presidenziali, previste per domani. Padre Lombardi ha quindi precisato che la visita non cadrà in un periodo di campagna elettorale. Tra i momenti più importanti, il martedì, l’incontro interreligioso a Colombo, in un Paese in cui il 70% della popolazione è buddhista, il 12-13% è induista, il 10% islamica e il 7% è cristiana, perlopiù cattolica. Quindi, il mercoledì, la Messa di canonizzazione di Giuseppe Vaz, religioso oratoriano vissuto tra il 17.mo e 18.mo secolo, che prestò un’importante opera di evangelizzazione in Sri Lanka, beatificato esattamente vent’anni fa da Giovanni Paolo II. A seguire, la preghiera mariana al Santuario di Nostra Signora del Rosario a Madhu, il più frequentato del Paese, che si trova nel nord, a maggioranza Tamil:

“In questa occasione quindi il Papa si fa presente per l’altro grande aspetto della situazione dello Sri Lanka di oggi, che è quello della riconciliazione, dopo il periodo lunghissimo e terribile del conflitto interno, prevalentemente tra i cingalesi e i tamil. E’ un periodo di conflitto che è durato una trentina di anni – quindi lunghissimo, sanguinosissimo – ed è terminato intorno al 2009”.

Il 15 gennaio, dopo una visita alla cappella di “Our Lady of Lanka” a Bolawalana, la partenza per le Filippine, che si preparano al 500.mo anniversario di evangelizzazione, nel 2021. Venerdì 16 gennaio, tra gli incontri previsti a Manila, quello con le famiglie, realtà centrale nelle Filippine, il più grande Paese asiatico a maggioranza cattolica.

“Qui bisogna tenere presente anche l’importanza che la cultura familiare ha nella cultura filippina, l’importanza fondamentale, il modo intensissimo in cui è sentita la realtà della famiglia e i suoi legami dalla cultura filippina”.

Quindi, la visita nelle zone colpite dal tifone Haiyan, qui nominato "Yolanda". A Tacloban, sabato il Pontefice celebrerà una Santa Messa; a Palo pranzerà con alcuni superstiti e benedirà il “Pope Francis Center” per i poveri, costruito con i contributi di "Cor Unum": per questo, nel seguito papale sarà presente anche il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che all’epoca del disastro guidava il Pontificio Consiglio. A proposito dei devastanti effetti dei cambiamenti climatici, e rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano una data per un’Enciclica del Papa dedicata ai temi ambientali, padre Lombardi ha spiegato:

“Per quanto riguarda l’Enciclica, io so le cose che già sapevamo e cioè che è in fase di preparazione, che però non è imminente. Le notizie cose che sono uscite recentemente, che dicevano che potevamo aspettarcela alla fine di gennaio o in febbraio, non sono attendibili. Ci vuole ancora del tempo, certamente. Ho sempre detto: prima dell’estate penso di sì”.

Domenica 18 gennaio nella capitale filippina l’incontro con i leader religiosi locali, con i giovani e la Messa nel giorno del "Santo Niño". Lunedì 19, nel pomeriggio, il rientro in Vaticano, dopo aver sorvolato diversi Paesi, tra cui la Cina.

 








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