2015-01-06 12:00:00

Tradizionale Corteo "Viva la Befana", il saluto del Papa


La Comunità Montana dei Monti Lepini, composta dai Comuni di Carpineto Romano, Segni, Artena, Gorga e Montelanico, è stata protagonista della 30.ma edizione del corteo storico-folcloristico “Viva la Befana” che si svolge ogni anno nella Solennità dell’Epifania in Via della Conciliazione. All'Angelus, il Papa ha salutato i partecipanti in costume d'epoca, che hanno accompagnato i Re Magi fino in Piazza San Pietro. Sul significato di questa manifestazione Giacomo Di Stefano ha sentito uno degli organizzatori, Edoardo Balestrini:

R. - La manifestazione è stata inventata nel 1985 per far ripristinare l’Epifania. Oggi ha compito e fine principale quello di riaffermare e tramandare i valori dell’Epifania alle nuove generazioni. Quindi è pregna di contenuti in quanto ci sono delle simbologie importanti ispirate tutte alla pace, alla solidarietà, alla fratellanza dei popoli. Questo - lo sottolineiamo - è stato recepito anche dalla parte laica, perché anche l’amministrazione comunale da alcuni anni si è resa conto di cosa significa dare un valore,  un contenuto, un valore alla festa dell’Epifania. Infatti, da alcuni anni in Piazza Pio XII si svolge la cerimonia che abbiamo chiamato “dell’accoglienza” dove le autorità romane, quindi nel caso dei romani verrà l’assessore ai servizi sociali, il quale a nome del sindaco di Roma darà il benvenuto ai cinque sindaci che verranno dalle città protagoniste del corteo – Segni, Artena, Carpineto Romano, Gorga, Montelanico -  appartenenti tutte alla 18.ma Comunità montana – e si scambieranno pubblicamente dei doni.

D. - Quindi è anche un modo per affermare una comunanza di valori tra mondo laico e mondo religioso…

R. – Si, noi siamo un’associazione di ispirazione cattolica. Comunque il corteo è laico, nel senso che non è una processione. È un corteo che vuole riaffermare i valori attraverso la storia del cristianesimo e anche quello che il giorno dell’Epifania ci dice, ovvero la manifestazione di Gesù ai popoli della Terra.

D. - Come consuetudine ogni anno vengono rappresentate realtà territoriali differenti. Che cosa rappresenta questa staffetta?

R. - Abbiamo immaginato che Gesù nasce ogni anno in un luogo diverso. La festa dell’Epifania è Gesù universale. Quindi non necessariamente doveva nascere dove è nato. Proprio per questo motivo noi immaginiamo che ogni anno nasca in un luogo diverso e da quel luogo arrivano i Re Magi. C’è una simbologia molto estrosa, fantasiosa, però una fantasia che fa riflettere.

D. - Come si svolge l’evento?

R. - L’evento si svolge con un corteo storico folcloristico composto da circa 1500 figuranti. Quest’anno riteniamo che il più bel dono che si possa fare nel giorno dell’Epifania è donare a tutte le famiglie del mondo storia, cultura, tradizioni, prodotti e risorse del proprio territorio. Quindi queste 1500 persone danno uno spaccato di quella che è la loro tradizione che hanno saputo conservare negli anni sia religiosa, sociale, civile, artigianale che industriale. Quindi ci sono contadini, romani, avremo addirittura i saraceni … Il periodo saraceno perché c’è la Porta saracena a Segni. Abbiamo il periodo medievale, rinascimentale e poi ancora il periodo garibaldino, fino ad arrivare ai tempi nostri. La cosa bella quest’anno è che nell’anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri, il comando generale ci ha concesso l’intervento della fanfara a cavallo.








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