2015-01-06 12:34:00

Libia si scusa per raid su nave greca, ma Paese è nel caos


Sono due le vittime e due i feriti in seguito al raid aereo che ieri l’Esercito nazionale libico ha ammesso di aver effettuato sulla petroliera battente bandiera liberiana, ma operante per l’azienda greca Aegean Oil, ormeggiata al porto di Derna, città orientale controllata dal gruppo jihadista di Ansar al Sharia, fedele al sedicente Stato islamico. Le vittime sono due marinai su un equipaggio di 26 uomini. Il portavoce dell'Esercito del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, il colonnello Ahmad al-Mismari, ha espresso cordoglio per le vittime e ha precisato che l’attacco è avvenuto prima che Tripoli fosse informata che la petroliera era in servizio per una centrale energetica locale. La nave ha subito molti danni, ma non rischia di affondare, mentre il Ministero degli Esteri di Atene ha formalmente chiesto un risarcimento alla Libia.

Intanto il Paese nordafricano sprofonda sempre più nel caos: sono slittati per l’ennesima volta e “sine die” i colloqui di pace sotto l’egida Onu che avrebbero dovuto svolgersi il 9 dicembre scorso. La prima tranche di tali colloqui si era tenuta al Cairo tra settembre e ottobre, poi i continui rinvii fino all’annuncio che aveva fatto sperare in uno sblocco della situazione quando, il 24 dicembre, l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Bernardino Leon, aveva affermato che le parti avevano trovato un accordo di principio. Intanto oggi la Turkish Airlines, ultimo vettore straniero a mantenere rotte verso la Libia, ha annunciato che interromperà i voli a causa delle precarie condizioni di sicurezza. (A cura di Roberta Barbi








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