2014-12-23 11:06:00

Al cinema la poesia dell'orsetto "Paddington"


Esce nei cinema il giorno di Natale “Paddington”, il film in cui il protagonista è il simpatico orsetto nato dalla fantasia di Michael Bond e che ha conquistato milioni di affezionati lettori nel mondo, accompagnando l’infanzia d’intere generazioni. Uno splendido cast di attori diretti dal regista inglese Paul King si affiancano alle avventure di Paddington, mirabilmente creato al computer. Il servizio di Luca Pellegrini:

Paddington, un orsetto proveniente dal cuore del Perù, che parla e cammina come uno di noi, trovato abbandonato e solo nell'omonima stazione londinese dalla famiglia Brown e accudito poi con amore, è una creatura deliziosa e straordinaria che ha iniziato a fare breccia nei cuori dei più piccoli nel 1958 grazie al libro di Michael Bond. Finalmente, le sue esilaranti avventure arrivano al cinema. Montgomery blu e cappello rosso da esploratore, modi gentilissimi, gran ghiottone di marmellata, Paddington ha appassionato intere schiere di lettori. David Heyman, il produttore, lo descrive assai bene: "E' un entusiasta, vede il lato positivo della vita e delle cose. E' il classico "outsider", guarda al nostro mondo da un altro punto di vista e ci incoraggia a farlo con occhi nuovi, incarnando i valori della civiltà, della correttezza e dell'onestà". Il film, garbato e divertente, è anche la storia della famiglia Brown e di come il Signor Brown cominci a rendersi conto della grande ricchezza di Paddington.Il giovane regista Paul King, che dirige con misura e leggerezza, ha confessato di essersi ispirato al "Monello" di Chaplin, sospeso tra tristezza e tanta poesia. Si è sempre detto un entusiasta lettore dei libri di Bond, perché danno la sensazione di un mondo meraviglioso. Paddington, infatti, secondo il suo creatore, non appartiene a un'epoca specifica, vive nel presente ma allo stesso tempo è pervaso dalla nostalgia dei tempi felici e per questo tira fuori il meglio delle persone. Quello che Paddington ha di speciale non è che sia, appunto, un orso o che abbia un aspetto così simpatico. Il suo fascino risiede proprio nella sua capacità innata di far presa sulla parte migliore di noi. Quando lo trovano alla stazione, ha un cartellino al collo con scritto: "Prendetevi cura di quest'orso, grazie". Chiede di essere accolto nei nostri cuori e nella nostra casa. Ci chiede di diventare migliori. Accade a tutti quelli che lo incontrano e potrebbe succedere anche agli spettatori, dopo aver trascorso un paio d'ore al cinema in sua compagnia.








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