2014-12-15 13:06:00

Vicariato promuove Preghiera per Roma il 22 dicembre


Una “Preghiera per Roma”: l’hanno voluta il cardinale vicario Agostino Vallini e il Consiglio episcopale della Diocesi e si svolgerà il 22 dicembre, alle 19.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. “In questi giorni la nostra città vive pagine amare della sua storia per le gravi vicende di corruzione”, scrive il cardinale Vallini nella lettera che invita i fedeli a ritrovarsi davanti all’icona della Salus Populi Romani. Di fronte al “clima di sfiducia e di pessimismo, già presente a motivo della grave crisi economica”, aggiunge il porporato, “la nostra Chiesa diocesana … sente più che mai l’urgenza della conversione dei cuori e di annunciare la speranza per una nuova stagione di legalità e di serenità”. Con questa iniziativa, la Chiesa di Roma vuole chiedere alla Vergine Maria una speciale intercessione perché ciascuno si impegni nella costruzione di “una città dal volto umano, dove la dignità inviolabile di ogni persona, la giustizia e la solidarietà siano valori condivisi e praticati”. Al microfono di Tiziana Campisi, mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas romana, spiega il senso di questa Preghiera per Roma:

R. – Il cardinale vicario, insieme con il Consiglio episcopale, hanno ritenuto opportuno dare una risposta di fede e preghiera alla città di Roma, perché ci sembra che in questo momento ci sia uno smarrimento di valori, di prospettive … E quindi, vogliamo chiedere al Signore che questa peste del malcostume, dell’intreccio del malaffare, dei disvalori, dello sciacallaggio sulle spalle dei poveri, dell’utilizzo della povertà perché alcuni si arricchiscano, che il Signore abbia misericordia e perdono, che ci perdoni … Quindi, far sentire che la Chiesa veramente confida nel Signore perché noi uomini non siamo capaci e siamo peccatori. Allora, chiedere al Signore che converta il nostro cuore, che converta coloro che hanno il dovere di stare accanto agli ultimi, ai poveri perché questo non è compito solamente umano ma soprattutto e fondamentalmente cristiano.

D. – La Chiesa di Roma invita i fedeli a pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani. Ma in che modo può sensibilizzare e cosa può dire?

R. – Quello che la Chiesa può fare è sottolineare la positività che c’è. Nonostante quello che emerge, nonostante le difficoltà noi sappiamo che c’è tanto di positivo nella città. La Caritas in quanto tale può fare i suoi servizi, può aiutare i poveri, soprattutto perché ci sono migliaia di persone volontarie che si mettono a disposizione proprio degli ultimi, dei poveri.

D. – Come porsi di fronte al male o di fronte a ciò che ferisce, che colpisce le nostre coscienze?

R. – Io credo che dovremmo saper riflettere, vedere e saper rispondere a queste difficoltà. Una carenza di giustizia: ecco, sì, la giustizia innanzitutto. E la non-verità deve scomparire, perché innanzitutto la verità, e poi soprattutto lo sciacallaggio da parte delle persone che pensano di poter risolvere i loro problemi sulle spalle dei poveri: questo è veramente ignobile, questo non ci appartiene. Non è di Roma. E’ una realtà che noi non vorremmo aver visto, ma vorremmo che non ci fosse mai più per il futuro.








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