2014-12-13 08:27:00

Renzi ai sindacati: non mi impressiono, il governo va avanti


54 cortei hanno paralizzato ieri diverse città italiane per dire che “così non va”. A Milano e a Torino la protesta è degenerata in scontri tra manifestanti e polizia. La leader della Cgil Camusso definisce il Jobs Act e la legge di Stabilità: “provvedimenti che tolgono i diritti e non rilanciano l’economia”. Il premier Renzi ribadisce: il governo va avanti. Adriana Masotti:

Oltre un milione e mezzo di persone tra lavoratori, pensionati, studenti e precari ha aderito ieri allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil “contro le scelte sbagliate del governo, per un cambiamento vero", a partire dal Jobs act e dalla legge di stabilita'. La protesta in qualche caso ha vissuto momenti di tensione, in particolare scontri tra polizia e manifestanti si sono registrati a Milano e a Torino con gli agenti in tenuta antisommossa che hanno effettuato diverse cariche, nove le persone fermate e due poliziotti feriti. “Il Governo scelga tra il conflitto e il  dialogo perché noi non ci fermiamo ha detto dal palco di Torino la leader della Cgil, Susanna Camusso”. E il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, da Roma, "Oggi fermiamo l'Italia per farla ripartire nella direzione giusta", e ancora:“ faremo la nuova Resistenza contro coloro che pensano di poter fare a meno dei sindacati".

“Ascoltiamo la piazza ma bisogna andare avanti con le riforme perché l’Europa ci chiede coerenza” fa sapere il ministro del lavoro Giuliano Poletti.  Al termine della sua visita proprio a Torino, interviene anche il presidente Giorgio Napolitano con un richiamo, al "rispetto reciproco" tra governo e sindacati, "non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno". In serata la risposta secca del premier Matteo Renzi: "Grande rispetto, come sempre, nei confronti dei lavoratori che hanno pagato con una giornata di stipendio" la loro critica al governo, "personalmente non sono però il tipo da farmi impressionare”. E guarda avanti:  “Da domani, dice, si lavora fianco a fianco con i sindacati per quanto riguarda le crisi aziendali, ma le leggi si fanno in Parlamento e noi non siamo un governo che cambia opinione perché c'è una piazza".








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