2014-12-13 13:43:00

Elezioni in Giappone, favorito il premier Abe


Domani in Giappone si terranno le elezioni anticipate per eleggere i rappresentanti della Camera Bassa, in un quadro economico tutt’altro che roseo: il Pil è calato ulteriormente e i consumi si sono contratti dopo l’aumento dell’Iva, facendo sprofondare il Paese nella recessione. Favorita, comunque, sembra essere la conferma del premier Shinzo Abe, il cui partito liberaldemocratico potrebbe arrivare a guadagnare i due terzi dei seggi. Roberta Barbi ha chiesto all’esperto di Asia orientale, Fernando Mezzetti, cosa comporterebbe un tale risultato:  

R. - Comporterebbe che Abe sarebbe libero di applicare più apertamente le sue teorie, quindi immissione di liquidità nel sistema economico e aumento della spesa pubblica. Queste immissioni di liquidità in Giappone hanno funzionato per un certo periodo, poi il Paese è tornato su posizioni di recessione che hanno spinto Abe a sciogliere la Camera Bassa della Dieta per avere un mandato più deciso.

D. - Stando ai sondaggi dell’ultim’ora, il 51 per cento dei giapponesi boccia la politica economica di Abe ribattezzata, appunto, “Abenomics”. Qual è oggi la reale situazione del Paese?

R. - È un Paese stanco, molto seduto. Ha un debito pubblico del 241 per cento rispetto al Pil. La loro economia perde competitività, come potenza economica sono stati superati dalla Cina, sentono il peso politico militare e strategico della Cina, e Abe è riuscito a far approvare una certa interpretazione delle norme che derivano dai limiti costituzionali per una carta costituzionale imposta dagli americani - e cioè la rinuncia perpetua all’azione di forza, o all’uso di minacce di azioni di forza - nelle controversie internazionali.

D. - Oltre all’economia, quali sfide dovrà affrontare il Giappone nell’immediato futuro postelettorale?

R. - L’incidente nucleare seguito al terremoto e allo tsunami, ha segnato la sconfitta del Partito democratico che era l’unica formazione di opposizione di una certa consistenza. I democratici in quella situazione d’emergenza hanno dimostrato di non essere all’altezza di governare. Sul piano internazionale, Abe per ora ha abbassato i toni, ma comunque ha imposto una certa interpretazione, per cui le forze di autodifesa giapponesi - che fino all’anno scorso avevano l’unico compito di autodifesa - potranno agire all’estero in collaborazione con gli alleati, ai fini della sicurezza internazionale, e gli alleati sono gli americani. Il mondo si è molto modernizzato, ma la potenza navale e marittima rimane uno dei grandi fattori nei rapporti internazionali.

D. - Sempre secondo i sondaggi, il 60 per cento degli elettori non ha capito esattamente per cosa andrà a votare, e si profila quindi anche un record dell’astensionismo…

R. - È probabile. Però va detto che il partito liberaldemocratico è molto presente nelle campagne. La società giapponese è molto urbana, vive nei grandi agglomerati urbani. Però nella struttura della composizione parlamentare le campagne sono più rappresentate delle città e il clientelismo del partito liberaldemocratico probabilmente riuscirà a contenere le astensioni.








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