2014-12-12 19:56:00

Italia paralizzata dallo sciopero generale. Cgil: non ci fermiamo


Lo sciopero generale ha paralizzato questo venerdì l’Italia. 54 cortei in varie città del Paese, duri gli scontri a Milano e Torino tra manifestanti e polizia. La leader della Cgil Camusso tuona contro il Jobs Act e la legge di Stabilità: “sono provvedimenti che tolgono i diritti”, mentre Barbagallo della Uil avverte: “faremo una nuova Resistenza”. Cecilia Seppia

“Così non va”. Lo hanno gridato al governo in 54 piazze diverse del Paese i lavoratori pubblici e privati di Cgil e Uil che hanno aderito allo sciopero generale contro il Jobs Act e  la legge di stabilità definiti provvedimenti che “tolgono diritti e non  rilanciano l'economia”. La protesta nazionale per lo più pacifica è degenerata in scontri tra polizia e manifestanti soprattutto a Milano e Torino con gli agenti in tenuta antisommossa che hanno effettuato diverse cariche, 8 gli arresti. Tensioni anche a Bologna e Roma durante lo sgombero di alcuni edifici occupati in zona Policlinico. In tilt il traffico con autobus, metro e treni fermi e più di 300 voli cancellati. “Il Governo scelga tra il conflitto e il  dialogo perché noi non ci fermiamo ha detto la leader della Cgil Camusso” secondo cui si chiama lavoro la vera emergenza dell’Italia. Barbagallo della Uil annuncia una “nuova Resistenza”, mentre Landini della Fiom plaude alla grande risposta dei lavoratori che hanno aderito per il 70 per cento allo stop di 8 ore. “Ascoltiamo la piazza ma bisogna andare avanti con le riforme perché l’Europa ci chiede coerenza” fa sapere il ministro del lavoro Poletti.  Sullo sciopero è intervenuto anche il presidente della Repubblica Napolitano che ha ammonito: no all’esasperazione, serve il rispetto reciproco. Da Instanbul infine il premier Renzi ha ribadito: fermare l’Italia vuol dire condannarla ad un lento declino.








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