2014-12-11 08:05:00

Conferenza sul clima: i vescovi invocano un accordo giusto


Siglare un accordo giusto e vincolante sui cambiamenti climatici: è l’auspicio che i vescovi cattolici presenti al Cop20 – la Conferenza sul clima in corso fino a domani a Lima, in Perù – esprimono in una nota diffusa ieri. “Seguendo l’opzione preferenziale per i poveri, indicata nel Vangelo – si legge nel documento – noi, vescovi cattolici, lavoriamo a stretto contatto con le comunità più vulnerabili e con gli esclusi, i più toccati dal problema dei cambiamenti climatici”.  

Il messaggio indirizzato “ai leader politici e a tutti gli uomini di buona volontà”, dunque, è che “l’umanità, sulla Terra, è chiamata a vivere in equità, giustizia, dignità, pace ed armonia, nel contesto del Creato”, il quale va trattato “con rispetto, in quanto ha un valore intrinseco”. I presuli esprimono, poi, apprezzamento per i progressi dovuti ad un uso responsabile ed intelligente della tecnologia e dell’industria nella salvaguardia dell’ambiente; tuttavia, essi sottolineano anche il “devastante impatto” dei cambiamenti climatici sulla natura, sulla sicurezza alimentare, sulla salute e le migrazioni di “un gran numero di sofferenti nel mondo”.

Di qui, il richiamo agli “effetti distruttivi di un ordine finanziario ed economico basato sulla primato del mercato e del profitto”, invece che su “la centralità dell’essere umano e del bene comune”. “Bisogna riconoscere – scrivono i presuli – il fallimento sistematico di tale ordine e la necessità di un nuovo piano economico e finanziario”.

Tutti i componenti della società – istituzioni statali e religiose, gruppi civili, gli stessi poveri - sono esortati ad agire per “lo sviluppo delle nazioni e della vita umana sulla Terra”. Per dare, quindi, “un senso di speranza di fronte alle crisi attuali causate dai cambiamenti climatici”, i vescovi esortano a “tenere in considerazione non solo le dimensioni tecniche, ma anche quelle etiche e morali della questione climatica”; ad adottare, nel corso del Cop21 che si terrà a Parigi nel dicembre 2015, “un accordo globale vincolante basato sui diritti umani ed applicabile in tutto il mondo”; a “costruire nuovi modelli di sviluppo e stili di vita compatibili con il clima e capaci di allontanare le persone dalla povertà”; a “porre fine all’era dei combustibili fossili per passare alle energie rinnovabili, accessibili a tutti”.

“Noi vescovi cattolici – conclude la nota – crediamo che il Creato sia un dono”, in cui ciascuno deve potere godere della “sicurezza alimentare”; per questo, i presuli ribadiscono il loro impegno nello “sviluppo del senso di gratuità, così da contribuire alla costruzione di uno stile di vita che liberi l’uomo dal desiderio di appropriazione e gli permetta di essere rispettoso della dignità della persona e dell’armonia del Creato”. “Tutti possono contribuire a superare i cambiamenti climatici ed a scegliere stili di vita sostenibili”, ribadiscono i vescovi, esortando poi ad “accompagnare i processi politici” con la ricerca di “un dialogo che porti la voce dei poveri al tavolo dei responsabili delle decisioni”.

La nota episcopale è firmata, tra gli altri, da membri della Conferenza episcopale del Perù, della Francia, del Celam (Consiglio episcopale dell’America Latina), del Secam (Simposio delle Conferenza episcopali di Africa e Madagascar) e della Fabc (Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche). (A cura di Isabella Piro)








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