La Conferenza delle Chiese unite e dello sviluppo (Gkke) - assemblea ecumenica delle Chiese cattolica ed evangelica della Germania per il dialogo sul rapporto Nord-Sud - ha presentato per la diciottesima volta dal 1997 il rapporto annuale sull’esportazione delle armi.
Con questo rapporto - riferisce l'agenzia Sir - la Gkke riunisce le informazioni pubblicamente disponibili sulle esportazioni tedesche di armi da guerra e degli armamenti e valuta le politiche di esportazione delle stesse all’interno dei contesti di pace, sicurezza e sviluppo.
Il documento per il 2014 presenta una forte critica al governo tedesco, ma anche dei partner dell’Ue e della Nato, per la significativa espansione dell’offerta e della vendita di armamenti verso Paesi terzi: il presidente Gkke, il cattolico Karl Jüsten, ha evidenziato, durante la presentazione, ieri a Berlino, che nella prima metà del 2014, la quota di esportazione verso i Paesi al di fuori di Nato e Ue è salito a una quota record del 63,5%, affermando che “questo è inaccettabile”.
L’aumento riguarda soprattutto il commercio verso il Nord Africa e il Medio Oriente, ovvero le aree di maggiore tensione internazionale. Il numero di esportazioni effettive di armi da guerra ha avuto nel 2013 un valore pari a 933 milioni di euro. La Germania è uno dei cinque maggiori esportatori di armi in tutto il mondo. (R.P.)
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