2014-12-06 07:57:00

Re di Giordania: contro l'Is è terza guerra mondiale


La battaglia contro lo Stato Islamico è una terza guerra mondiale. Sono le parole del re Abdullah II di Giordania al termine dell’incontro a Washington con il presidente americano Obama. Il capo della Casa Bianca dalla sua ha detto che la lotta contro i jihadisti sta registrando lenti ma decisivi progressi. E anche l’Iran si muove contro i miliziani islamici. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Un paragone drammaticamente altisonante quello di Abdullah II, a significare che la guerra contro lo Stato Islamico è un evento eccezionale, generazionale, al quale rispondere in modo eccezionale e con un approccio pan-regionale. Di fronte all’espandersi del califfato, quello attuale sembra un momento decisivo e anche il presidente Obama, nel colloquio col re di Giordania, parla di significativi passi avanti della coalizione. Intanto anche l’Iran diventa protagonista di questo conflitto. Teheran conferma di avere compiuto attacchi aerei contro lo Stato islamico in Iraq, precisando di aver agito su richiesta del governo amico di Baghdad e senza coordinamento con gli Stati Uniti. Su questo aspetto sentiamo Claudio Lo Jacono, direttore della rivista Oriente moderno, intervistato da Fausta Speranza:

L’Iran è il protettore degli sciiti e dello sciismo e, dunque, può intervenire anche in funzione della repressione di un movimento, che colpisce esattamente tutti quelli che non sono in linea con il pensiero dell’Is.  Dunque, anche musulmani, se non estremisti, dunque anche sunniti, oltre che sciiti, dunque anche cristiani, yazidi e tutti coloro che non sono graditi al cosiddetto califfo.








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