2014-12-05 19:54:00

Visco: illegalità, ostacolo a crescita. S&P taglia rating Italia


Illegalità e corruzione, emerse anche negli ultimi giorni a Roma, sono “un ostacolo forte a creare un ambiente in cui prosperi il bisogno di innovare e il desiderio di intraprendere”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto ad un convegno all’Università La Sapienza di Roma, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il servizio di Giada Aquilino:

Con variazioni dei prezzi “così basse o negative, le conseguenze possono essere gravissime per le economie con un debito pubblico molto alto”, come l’Italia. Ignazio Visco non lo nega e aggiunge che sono prevedibili per i prossimi mesi ulteriori “variazioni dei prezzi negative”. Il governatore della Banca d'Italia, commentando poi le decisioni di ieri della Bce, che ha lasciato i tassi invariati al minimo storico e ha tagliato le stime sull'inflazione nell’Eurozona, ha ammesso “che le condizioni economiche dell'area euro non sono soddisfacenti”. Ma per riprendere il cammino della crescita economica nell’Ue la politica monetaria da sola non può bastare: consapevole “delle regole dei vincoli Ue”, Visco ha però sottolineato che “bisogna anche comprendere come meglio utilizzare tutti i canali per un ritorno alla crescita” e per “maggiori investimenti pubblici e privati, nazionali ed europei”.

Sull'acquisto dei titoli di Stato da parte dell’Eurotower, poi, occorre “discutere apertamente” - ha aggiunto - del “conflitto” di regole comunitarie: cioè tra il mandato dato alla Bce sulla stabilità dei prezzi e il vincolo a non finanziare monetariamente gli Stati. Un’apertura alle facilitazioni quantitative (quantitative easing) dell’istituto di Francoforte è venuta dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “anche in questa direzione – ha detto - penso si debba andare in Europa”.

Intanto, l’agenzia Standard & Poor's ha tagliato il rating dell'Italia a BBB- da BBB, con outlook stabile. “Un forte aumento del debito, accompagnato da una crescita perennemente debole e bassa competitività, non è compatibile con un rating BBB, secondo i nostri criteri”, spiega S&P.








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