2014-12-05 13:51:00

India: la Chiesa si mobilita per proteggere le chiese


Hanno protestato nei giorni scorsi per chiedere alla polizia protezione delle chiese. Dopo il misterioso incendio che il 1° dicembre ha sventrato la chiesa cattolica di San Sebastiano, nella zona Est di Delhi, la speciale polizia criminale di Delhi ha istituito una squadra speciale per indagare. Oltre 5.000 credenti, di tutte le confessioni (cattolici, anglicani, battisti, metodisti, evangelici) hanno chiesto giustizia.

Anche le autorità cattoliche si sono mosse: l’arcivescovo di Delhi, mons. Anil Couto, ha scritto al Primo Ministro Narendra Modi e al Ministro degli Interni, Rajnath Singh, chiedendo trasparenza per una indagine che porti risultati.

Di fronte ai timori espressi dai cristiani, la polizia ha disposto la presenza di guardie davanti alle chiese principali della città. Dopo l’incendio, le chiese stanno valutando la necessità di dotarsi di personale di sicurezza privato.

Per rispondere all’intolleranza, i francescani in India hanno programmato una celebrazione nazionale, il 10 dicembre prossimo, in tutte le loro istituzioni educative e sociali, con un focus speciale sulla libertà religiosa e sull’armonia interreligiosa. La giornata sarò celebrata dalle 52 congregazioni francescane presenti in 65 province, su tutto il territorio dell'India, che raccolgono oltre 50mila fra religiosi e religiose.

Fra A.J. Mathew, presidente della Famiglia francescana in India, nota a Fides: “In questi giorni, assistiamo ad una crescente violenza contro i cristiani in India. È una grave violazione dei nostri diritti fondamentali, sanciti nella Costituzione. La distruzione di luoghi religiosi e la violenza sui cristiani deve essere condannata da ogni cittadino”.

Tra gli episodi citati, si ricordano, oltre al rogo della chiesa di Delhi, gli attacchi a due chiese in Madhya Pradesh, la persecuzione in 50 villaggi del distretto di Bastar, in Chhattisgarh, la violenza sulle famiglie cristiane in Orissa.








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