2014-12-03 14:55:00

Tratta. Rabbino Skorka: massimo della pena a chi schiavizza


Grande eco in tutto il mondo ha suscitato l’incontro di ieri in Vaticano che ha portato alla firma della Dichiarazione congiunta contro la tratta di esseri umani. Papa Francesco e undici rappresentati delle maggiori religioni del mondo hanno definito la schiavitù un “delitto di lesa umanità” e chiesto a ogni uomo di fede ed ai governi di fare di tutto per sradicare questa piaga dell’era moderna, che coinvolge 30 milioni di persone. Tra i firmatari dello storico documento, anche il rabbino Abraham Skorka, rettore del Seminario Rabbinico Latinoamericano a Buenos Aires, e grande amico di Papa Francesco. Federico Piana lo ha intervistato:

R. – Esta firma tiene…
Questa firma ha un’importanza incredibile in questo momento, perché purtroppo, come qualcuno ha detto qui molto bene, continuiamo a vivere una realtà  di schiavitù come quella di Duemila anni fa. Una umanità che ha raggiunto uno sviluppo tecnologico così grande, una umanità che è riuscita a comprendere a livello scientifico tante cose, non può continuare ad accettare, in nessuna forma, nessun tipo di schiavitù. Oggi, infatti, abbiamo schiavitù a livello di sfruttamento del lavoro di ogni persona, di traffico di organi e tante altre forme di schiavitù sofisticate e che diventano sempre più sofisticate. Questo deve essere eliminato completamente dalla realtà umana. Quello di oggi (ieri – ndr) è stato un atto molto importante: è stato un grido che spero abbia un’eco molto, molto forte in tutte le latitudini, perché vengano prese le misure necessarie e siano condannate tutte le forme di schiavitù come un crimine di lesa umanità – non connesso a nessun altro tipo di crimine, come accade nelle legislazioni attuali – e che nemmeno dipenda dalla quantità di vittime. Chi è responsabile dello stato di ogni persona resa schiava, del suo sfruttamento, deve essere punito con il massimo della pena. Dobbiamo vivere in un mondo migliore. Dio ci ha dato una enorme capacità intellettuale – lo vediamo nei suoi frutti – e questa capacità intellettuale deve essere accompagnata da un’etica, che appare nella Bibbia. Anche il senso comune ci insegna un’etica del rispetto del prossimo.

D. – In che modo le religioni possono essere utili a fermare la tratta?

R. – Las religiones siguen siendo…
Le religioni continuano a essere molto ascoltate nel mondo, continuano a essere una voce forte e continuano ad avere un impatto e un’influenza molto, molto importante in gran parte del mondo. Quando questa riflette valori profondi, quando questa ha un’etica come Papa Francesco e una trasparenza come quella che Papa Francesco ha applicato nella sua vita e che esige dalla Chiesa, allora questo è un concetto che tutte le religioni essenzialmente appoggiano e su cui si appoggiano. In base a tutto questo, la voce sincera e profonda della religione può cambiare molte cose: la tratta delle bianche, lo sfruttamento, il furto di organi e molti altri atteggiamenti di grave bassezza che esistono nella realtà umana. Se tutte le religioni, tutti i culti, tutti gli uomini attraverso la loro peculiare visione della vita, “Weltanschauung”, sapranno riunirsi in un dialogo profondo, potremo fare molto per noi e per onorare Dio.

 

Soddisfatta  di questa importante intesa tra le religioni anche suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, da anni impegnata nella lotta contro la schiavitù e la tratta. Ascoltiamola al microfono di Federico Piana:

R. – Siamo giunti sotto la guida di Papa Francesco, in collaborazione con tutte le Chiese, i capi di tutte le religioni, a riconoscere nella tratta di esseri umani un punto che ci accomuna tutti: abbiamo il desiderio di poter lottare per rompere gli anelli di questa terribile catena che tiene imprigionati, schiavizzati milioni e milioni di persone. È veramente una grossa ferita per l’umanità intera e per il mondo intero sapere che ancora oggi abbiamo così tanti schiavi.

D. – Gli obiettivi che si pone questo documento sono ambiziosi o sono alla potati di una realizzazione breve?

R. – Penso siano alla portata di una realizzazione breve, perché le persone che chiedono l’abolizione di questa schiavitù sono molto coscienti di questa realtà e sono già molto impegnati nella lotta contro la tratta di esseri umani. Quindi, hanno già capito davvero che cosa significa la schiavitù del 21.mo secolo. Solo insieme riusciremo veramente a rompere gli anelli di questa catena.

D. – Adesso, c’è questo accordo tra le religioni. È importante però che ci sia anche un accordo tra gli Stati. Questi ultimi sono impegnati o un po’ se ne disinteressano?

R. – I vari Stati, i vari governi cercano di dare attenzione a questa realtà perché ormai è diventata globale. Però, si puoi fare più pressione sugli Stati quando si è dentro, quando si vive questa realtà. Allora, tu fai la tua parte, le chiese, organizzazioni fanno la loro parte, così come i governi. Anche i mezzi di comunicazione hanno una parte importantissima in questo: dare indicazioni per presentare delle realtà che davvero possano aiutare la gente a capire che questa schiavitù non è una decisione presa da chi è nella necessità, ma sono situazioni imposte da altre persone che hanno degli interessi e dei guadagni.








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